Migranti, Ismu: solo 1 Msna su 5 è integrato nel sistema scolastico

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Uno studio effettuato dal Settore Educazione di Fondazione ISMU ETS Milano su incarico del Ministero dell’Istruzione ha censito 3.399 minori stranieri non accompagnati (Msna) per ricostruire, per la prima volta, il quadro nazionale sulla presenza dei Msna nel sistema scolastico-formativo italiano e sulle pratiche di integrazione tra scuole e territori. Secondo questo studio appena pubblicato, i maschi rappresentano il 98,6% del campione:  si tratta per tre quarti di ragazzi tra i 17 e i 18 anni, mentre i sedicenni sono il 18%.

Il 35% del campione proviene dal Nord Africa ed è soprattutto di nazionalità egiziana e tunisina; seguono gli asiatici, circa un quarto del campione totale, e di questi la maggior parte proviene  dal Bangladesh (548) e dal Pakistan (265). Circa il 20% è originario dell’Africa subsahariana, in particolare arrivano da Gambia (167) e Costa d’Avorio (100), seguiti da Guinea, Somalia, Mali, Senegal. Infine, il 17% circa è originario dell’est europeo, la maggioranza dall”Albania (531), con una piccola quota di kosovari (53). Quasi la metà dei giovani presi in esame ha frequentato le scuole primarie (46%), il 28% quelle secondarie mentre circa il 15% non è mai andato a scuola e il 3% ha frequentato una scuola coranica.

Per quanto riguarda le lingue, circa il 60% dei minori stranieri non accompagnati censiti parla almeno un’altra lingua oltre all’italiano; il 30% padroneggia almeno due lingue straniere e il 7% tre lingue e più. Tra le lingue più parlate troviamo: l’arabo, seguito dall’albanese, il bengalese, il francese e l’inglese

. Di questi 3.399 giovani, quasi la metà era già studente nel suo paese di provenienza – e si tratta perlopiù dei giovani provenienti dall’est europeo. Il 19 % di essi invece lavorava e studiava insieme, mentre il 13% lavorava e basta. Il 35% dei lavoratori e studenti-lavoratori sono originari di Africa e Asia. I giovani che non studiavano né lavoravano già in patria – i cosiddetti Neet –  sono oltre il 20% fra i subsahariani e gli asiatici.