Mileto, si conclude la seconda edizione del premio Nati per la musica

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Bandito dall’Associazione Cantiere Musicale Internazionale APS di Mileto e dal programma “Nati per la Musica” (promosso dal Centro per la Salute del Bambino e dall’Associazione Culturale Pediatri), il premio è realizzato in collaborazione con l’Institut Royal Supérieur de Musique et Pédagogie di Namur (Belgio) e l’associazione Libellula Afasp di Catanzaro. Gode, inoltre, del patrocinio del Comune di Mileto, della Federazione Italiana Medici Pediatri sezione Calabria e dell’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute mentale.

L’obiettivo è «offrire un riconoscimento al presidio Nati per la Musica e/o alla migliore realtà progettuale, su scala nazionale, che attraverso un intervento mirato, non necessariamente organizzato quale progetto strutturato, purché con carattere continuativo nel tempo, abbia saputo fare propri e diffondere i fondamenti del programma nazionale Nati per la Musica».
I PRESUPPOSTI DEL PREMIO NATI PER LA MUSICA E DEL PROGETTO NAZIONALE

L’organizzazione fa sapere che «nella valutazione della qualità dell’azione, attuata sul territorio, si è tenuto conto in maniera prioritaria, dell’impatto delle attività in contesti di povertà educativa, isolamento sociale della famiglia, situazioni in cui bambine o bambini non frequentano agenzie educative pre-scolari e a rischio dispersione, ivi incluse quelle legate a condizioni di disabilità psicofisiche di minori e/o adulti di riferimento e in tutti i casi di fragilità familiare e della capacità dei progetti locali di garantire, in tali contesti, un significativo rafforzamento del rapporto genitore/figlio e un concreto sostegno alla genitorialità».

Il progetto “Nati per la Musica”, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri e dal Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini, è «un Programma nazionale di promozione dell’esperienza sonoro-musicale in famiglia. Partendo dalla gravidanza fino a sei anni di vita delle bambine e dei bambini. Il Programma viene attuato localmente nelle sedi frequentate dai futuri genitori, famiglie, bambine e bambini da parte di chi si prende cura del periodo prenatale e della primissima infanzia, come il personale che lavora in ambito culturale, educativo, musicale e socio–sanitario»