MINISTRO IBRAHIMAJ: IL NUOVO CODICE PENALE OFFRIRÀ TRASPARENZA ALL’ECONOMIA REALE

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Proseguono con successo le consultazioni, indette dai Ministeri dell’economia e della giustizia, sullo schema di proposta legislativa organica di riforma del diritto penale, intrapresa nella passata legislatura e destinata a disciplinare aspetti strategici come la ragionevole durata dei processi e la tutela giuridica di marchi, brevetti e diritti d’autore

La Ministra dell’industria e dell’Innovazione, onorevole Delina Ibrahimaj, e il Ministro della Giustizia, onorevole Besfort Lamallari, hanno riunito il secondo tavolo di consultazione con i rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle Camere di commercio e di altri operatori economici, per discutere la bozza del Codice penale adottato dal Governo Rama nella legislatura trascorsa. L’incontro ha riguardato, principalmente, le disposizioni che incidono sull’ecosistema e sull’ambiente imprenditoriale, sulla concorrenza, sui rapporti di lavoro e sulla tutela della proprietà intellettuale e industriale.

L’onorevole Ibrahimaj ha sottolineato l’importanza di “consultazioni aperte con le imprese per creare un quadro giuridico chiaro, applicabile e armonizzato con gli standard dell’Unione europea, che garantisca certezza del diritto e sostenga lo sviluppo economico. Il nuovo Codice penale prevede disposizioni relative a tasse, dogane, competitività, rapporti professionali, procedure fallimentari e prevenzione del riciclaggio di denaro. Il nostro obiettivo è un corpus normativo che lasci meno spazio all’interpretazione e crei giustizia per tutti”, ha affermato il Ministro Ibrahimaj.

Il Ministro della Giustizia, onorevole Besfort Lamallari, ha sottolineato che “la prevenzione degli abusi, la lotta all’economia informale e la garanzia di una concorrenza leale sono le principali priorità delle disposizioni relative all’imprenditoria. Il processo di consultazione comprende un totale di 23 capitoli e mira a garantire che il nuovo Codice penale sia equilibrato, funzionale e in linea con i più elevati standards europei. I cicli di consultazione non sono una semplice formalità istituzionale, sono un passo concreto verso un processo trasparente e inclusivo, dove tutte le parti interessate e tutti i gruppi di interesse, compresi i rappresentanti dell’imprenditoria, dei professionisti e degli operatori economici, è essenziale a garantire un quadro penale equo, equilibrato e funzionale. Prevenire gli abusi, combattere l’economia informale, garantire la prevedibilità e una concorrenza equa sul mercato sono le nostre principali priorità per sostenere l’economia locale e attrarre nuovi e maggiori investimenti”.