Il titolare del dicastero finanziario del Governo Rama, nella odierna conferenza stampa di fine anno, ha ribadito che il trattamento, dal punto di vista tributario, di queste due categorie lavorative, essenziali a consolidare e rendere più inclusiva la crescita economica generale in atto, non subirà alcuna variazione penalizzante lungo l’intero arco della prossima legislatura parlamentare e governativa

Ogni possibile mutamento normativo, volto a conseguire aumenti di gettito in linea con gli andamentali del prodotto interno lordo, sarà ispirato a obiettivi di lotta ai fenomeni legati a condotte informali ed elusive, e in ogni caso non riguarderanno né aziende minori né libere professioni e non aumenteranno le aliquote
Il Ministro delle Finanze e del Bilancio, onorevole Petrit Malaj, ha annunciato in data odierna che non sarà introdotta alcuna revisione delle esenzioni fiscali per i liberi professionisti lavoratori autonomi e per le piccole imprese fino al 2029, ossia fino alla naturale conclusione della prossima legislatura parlamentare che avrà inizio nell’estate dell’anno entrante.
Durante una conferenza stampa volta a consuntivare le attività ministeriali relative al 2024 oramai in conclusione, il responsabile della politica fiscale del Governo Rama ha sottolineato che, nella strategia a medio termine condivisa con le parti sociali e con le associazioni del business, è sì previsto che venga effettuata una revisione di tutte le esenzioni fiscali o delle aliquote fiscali ridotte, revisione che verrà compiuta durante il primo semestre del nuovo anno, ma ciò non coinvolge assolutamente né le piccole imprese né le libere professioni.
“Nella strategia sulle entrate a medio termine – ha spiegato alla stampa l’onorevole Malaj – abbiamo previsto di rivedere tutte le esenzioni e le aliquote fiscali ridotte, eseguendo il relativo screening fra gennaio e giugno del 2025. L’analisi verterà su due piani: il primo sarà volto a verificare se queste esenzioni hanno fornito i benefici economici per i quali sono state introdotte, il secondo sarà finalizzato ad armonizzare le stesse con le direttive dell’Unione europea, correggendo eventuali disallineamenti”.
Ha aggiunto il Ministro: “Se, dopo l’analisi che avremo svolto, valuteremo che alcune eccezioni fiscali dovranno restare, perché hanno generato benefici economici generali, allora continueranno a essere vigenti; viceversa, le esenzioni che non hanno prodotto i risultati attesi a livello macroeconomico, e che per di più sono in contrasto con le norme della UE, saranno riviste di conseguenza”.
Tutto ciò con un doveroso punto di partenza in premessa: “Per quanto riguarda le libere professioni e le micro e piccole imprese, credo che anche il Primo Ministro Edi Rama sia stato chiaro in tutte le occasioni dedicate a questo tema: fino al 2029 non sarà apportato alcun cambiamento”, ha concluso il Ministro Malaj, che due settimane fa ha portato in approvazione presso il Consiglio dei Ministri il decreto che rimborsa ai lavoratori autonomi delle libere professioni l’imposta sui redditi personali versata in eccedenza, per un totale di oltre cinque milioni di euro immessi nuovamente nell’economia reale e nel sistema dei consumi domestici.
Pertanto, a carico di piccoli imprenditori e professionisti individuali e indipendenti, come stabilito dal Governo Rama e dalla Corte Costituzionale, rimangono unicamente, da qui a tutto il 2029, i soli obblighi connessi al versamento dei contributi previdenziali e sociali calcolati sul salario minimo legale, il che situa l’Albania in cima al podio della regione balcanica per ciò che attiene alla convenienza dei regimi tributari applicati al micro business diffuso, il quale rappresenta il principale ponte di approdo, di prima occupazione e di reinserimento sul mercato albanese da parte di giovani e di titolari di progetti professionali con bassi capitali di partenza.
Dir politico Alessandro Zorgniotti



