Il Ministro aggiunto del governo Rama con delega agli enti locali, onorevole Arbjan Mazniku, ha annunciato che il Paese entrerà a far parte del programma di coesione sociale dell’Unione europea a far data dal 2027: “I negoziati cominceranno nelle prossime settimane con una priorità sull’integrazione, dove il 70 per cento delle leggi della UE ha un impatto comunale rilevante”
“Dal 2027 l’Albania farà parte del programma di coesione sociale della Commissione Europea, e le prossime settimane saranno importanti per avviare i negoziati sull’integrazione dove oltre i due terzi delle normative emanate da Bruxelles saranno attuati a livello municipale”. Lo ha comunicato il Ministro con delega ai poteri locali, onorevole Arbjan Mazniku.
“I Comuni dovranno cominciare a prepararsi per beneficiare dei vari fondi di provenienza comunitaria, collaborando attivamente con gli uffici di progetto della UE e puntando a migliorare la qualità della vita nelle Città del nostro Paese. Le consultazioni pubbliche svolgeranno un ruolo di rilievo, e perciò dovranno essere significativamente potenziati gli uffici muniti delle necessarie ed efficaci competenze di dialogo e di cooperazione con le strutture dell’Unione”.
Naturalmente, per raggiungere un simile storico obiettivo, “occorrerà il coinvolgimento di tutti i soggetti locali locali pubblici e privati, unitamente a consultazioni con i gruppi di interesse, così come dovrà essere messo a punto uno staff territoriale responsabile e capace. Per questo, stiamo lavorando alla formazione del personale attraverso l’Accademia del governo locale, per rendere il procedimento più semplice ed efficace”, ha proseguito Mazniku.
Il Ministro ha quindi convocato e svolto un proficuo incontro con i Sindaci, organizzato in collaborazione con la Fondazione “Hans Seidel Stiftung”: “Un punto di partenza molto positivo per l’obiettivo convergente di un governo locale forte e attrattivo su progetti, competenze e risorse. Verranno condotti corsi di formazione per il personale addetto attraverso l’Accademia degli enti locali, in collaborazione con l’Agenzia per la vigilanza e la verifica sulla qualità del potere territoriale”.



