MINISTRO VENGU: ENTRO IL 2026 ALBANIA AVRÀ UN’INDUSTRIA MILITARE SOVRANA

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Il titolare del Dicastero della Difesa, nonché parlamentare di nuova elezione nelle liste del Partito socialista, ha annunciato una serie di importanti novità che avranno molti benefici impatti significativi anche nei settori della vita civile e sociale

“È in fase di finalizzazione il processo per l’acquisto di 2 velivoli che saranno utilizzati principalmente per la lotta agli incendi – ha dichiarato l’onorevole Vengu nel corso di un recente colloquio televisivo – Inoltre, nel corso della riunione appena svolta, il Consiglio dei Ministri ha approvato la decisione di riportare i riservisti in servizio attivo. Si tratta di un gruppo di militari che, dopo avere prestato servizio per molti anni come soldati, per motivi familiari o personali si sono separati dalle Forze Armate, pur rimanendo nella forza di riserva prevista dalla legge. Parliamo di professionisti formati nelle Forze Armate in vari settori, dagli armamenti alla logistica alla difesa informatica. Finora abbiamo ricevuto 220 richieste di rientro in servizio attivo, e questo dimostra che le professioni militari sono molto attraenti sul piano delle prospettive”.

La centralità del capitale umano si accompagna ai piani di rafforzamento e rinvigorimento del tessuto manifatturiero grazie ai nuovi e innovativi strumenti giuridico legali nel frattempo introdotti. Il Ministro ha sottolineato che il 2025 è il secondo anno in cui l’Albania spenderà più del 2 per cento del Prodotto interno lordo per la Difesa, in linea con gli impegni assunti in sede di Patto euro atlantico. “L’iniziativa del Governo Rama di rivitalizzare l’industria militare albanese è stata accolta con interesse da importanti aziende internazionali, con sede negli Stati Uniti e altrove – ha precisato in conclusione l’onorevole Vengu – Nei 300 giorni trascorsi dall’adozione della legge, sono state create l’azienda statale KAYO e la Defense Industry Agency, che concede licenze e regolamenta le attività di produzione militare. Abbiamo ricevuto 25 manifestazioni di interesse da consorzi internazionali, dagli Stati Uniti, da Paesi europei, da Stati membri della NATO, dal Medio Oriente e da Israele. Attualmente sono in corso 6 negoziati, per il sistema di artiglieria pesante, l’armamento leggero, la produzione di munizioni, la fabbricazione di veicoli blindati e la produzione di uniformi e di equipaggiamento personale che decorrerà dal prossimo settembre”.

(Nella foto di apertura: il Ministro Pirro Vengu con il Segretario generale della NATO Mark Rutte)