La commissione di inchiesta sul disastro della nave Moby Prince nel corso della seduta di oggi ha ricordato Angelo Chessa, figlio del comandante Ugo Chessa, mancato prematuramente lo scorso 11 giugno; per decenni, insieme al fratello Luchino, ha tenuto viva la memoria delle 140 vittime e la battaglia per la verità su quella tragedia”.
“Angelo è stato con il fratello Luchino animatore dell’associazione ‘10 aprile’ – ha proseguito Romano – che insieme all’associazione ‘Io sono 141’ (promossa da Loris Rispoli) per 31 anni si sono battuti contro il silenzio e quella che sembrava la mancanza di prospettive su una delle pagine più cupe della storia repubblicana. La società civile italiana ha trovato nel coraggio dei familiari delle vittime della Moby Prince un esempio di determinazione. In questi anni, e in particolare da quando la Camera dei Deputati ha deciso di avviare una nuova commissione d’inchiesta, il contributo di Angelo è stato fondamentale per impostare e sviluppare il nostro lavoro d’inchiesta.
