Mosca contro l’Ue, è il partito della guerra

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Le delegazioni di Russia e Stati uniti si incontreranno lunedì a Gedda, in Arabia Saudita, per consultazioni in formato bilaterale fra team di esperti per cercare di andare avanti nel percorso intrapreso per giungere alla pace in Ucraina. Mosca e Washington, dopo il colloquio fra Donald Trump e Vladimir Putin, continuano a tirare dritte per la loro strada, escludendo gli altri attori in campo dal tavolo. Con l’Ucraina – come ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky – la delegazione di Washington avrà un incontro, sempre nella giornata di lunedì, in Arabia Saudita, mentre l’Europa resta alla porta.

A rimarcare quanto i rapporti fra Mosca e Bruxelles restino ai minimi termini le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Vladimir Peskov, che ha parlato dell’Unione europea come di un’entità politica che si è trasformata nel “partito della guerra”, con “piani di militarizzazione” che sono “chiaramente in contrasto” con “lo stato d’animo dei presidenti di Russia e Stati Uniti”. La totale sfiducia del Vecchio Continente nei confronti di Vladimir Putin è leggibile anche nelle parole di Keir Starmer. Il primo ministro britannico ha affermato che qualsiasi eventuale accordo di pace dovrà essere “difeso” per essere certi che Mosca lo rispetti. Intanto Zelensky ha invitato ancora una volta l’Europa a non “allentare la pressione” sulla Russia, affinché “mantenga le promesse”.

Il leader di Kiev ha mandato anche un messaggio a Donald Trump relativamente alla questione delle centrali nucleari, a partire da quella di Zaporizhzia, per le quali il tycoon aveva proposto un controllo da parte americana

. “Tutte le centrali nucleari appartengono al popolo ucraino, sono di proprietà statale”, ha dichiarato Zelensky, lasciando una porta aperta solamente per eventuali investimenti statunitensi in termini di “modernizzazione” degli impianti. Sul campo, invece, gli attacchi reciprochi fra Russia e Ucraina, nonostante le ultime aperture sullo stop ai raid sulle infrastrutture energetiche, proseguono. Kiev ha colpito la base aerea di Engels nella regione russa di Saratov con un massiccio attacco di droni.

“La struttura militare viene utilizzata in particolare dagli aerei delle forze occupanti per lanciare attacchi missilistici sul territorio ucraino e attacchi terroristici contro i civili”, ha detto lo Stato Maggiore delle forze armate di Kiev rivendicando il raid. Mosca ha risposto rimarcando “la totale mancanza di volontà politica per la pace e la risoluzione del conflitto con metodi diplomatici” da parte dell’Ucraina, che è invece “ossessionata dall’idea di infliggere la sconfitta alla Russia”.