Oggi a Roma il popolare tedesco ha colloquiato con la Premier di palazzo Chigi e con il ministro Raffaele Fitto, in politica dall’età di 21 anni e destinato ad approdare a Bruxelles con il beneplacito di Ursula
Sarà Raffaele Fitto, classe 1969, in politica con vari ruoli fin dal 1990, figlio d’arte del compianto Salvatore, governatore pugliese al tempo della DC post morotea e tragicamente deceduto in un incidente d’auto nel 1988, a rappresentare l’Italia, ovviamente senza vincolo di mandato, nella futura commissione UE bis di Ursula von der Leyen.
La fumata bianca sarebbe giunta poche ore fa, a seguito di un intenso colloquio che il leader del PPE al Parlamento europeo onorevole Manfred Weber – connazionale di Ursula di cui fu prima avversario politico in Germania e poi grande elettore a Strasburgo – ha svolto con la prima inquilina di palazzo Chigi, che da ex presidente dei conservatori del vecchio continente ha fatto votare pollice verso alla rielezione, però comunque scontata, della lady di Ferro tedesca pupilla di Angela Merkel.
Manfred Weber ha espresso il parere di fatto favorevole del gruppo dei popolari nei confronti di Fitto – già ministro con Berlusconi, presidente della Puglia e parlamentare a Strasburgo – come commissario a Bruxelles titolare di deleghe pesanti.
Deleghe che potrebbero includere la Vicepresidenza esecutiva della futura commissione di Bruxelles, con la possibilità quindi di coordinare fino a tre commissari ordinari, e l’attribuzione delle competenze relative a coesione e PNRR, che porterebbero l’ormai uscente Ministro del Governo Meloni a gestire su base continentale un portafoglio pari a 1000 miliardi di euro.
Le successive dimissioni di Fitto da palazzo Chigi creerebbero le condizioni per il necessario rimpasto dentro il Governo, con la forza Italia di Antonio Tajani che, consolidatasi come secondo partito della coalizione a danno di una Lega oramai in caduta libera, punta a dicasteri di maggiore peso, esattamente come quello lasciato libero dal ministro pugliese nativo di Maglie, il Comune natale dello statista Aldo Moro.
Sullo sfondo, restano le incognite di un esecutivo in calo di popolarità a causa di alcuni problemi irrisolti, dalle liste d’attesa nella sanità pubblica alla sicurezza pubblica, al fisco poco amichevole. Con l’ulteriore aggravante che Fitto non potrà più essere attaccato come lo fu il PD Paolo Gentiloni commissario uscente all’economia, poiché i membri della commissione UE una volta designati e ratificati rappresentano l’Unione nel proprio insieme e non singoli Stati come l’Italia. Quindi, Giorgia e Giorgetti non si appellino a San Raffaele per ottenere sconti sulla procedura per deficit eccessivo o sul nuovo patto di austerità.
Dir politico Alessandro Zorgniotti




