MUZHAQI: EDUCAZIONE ISTITUZIONALE E FINANZIARIA PER I GIOVANI AMMINISTRATORI DI DOMANI

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La titolare del Dicastero per l’inclusione giovanile del Governo Rama ha annunciato alcune importanti innovazioni normative assunte ieri nel corso della seconda riunione del 2025 del Consiglio dei Ministri, in materia di Programma nazionale delle buone pratiche lavorative

Attestazioni favorevoli all’operato del Ministro di Rama giungono fin d’ora da illustri personalità, come il Banchiere mondiale e scrittore Beppe Ghisolfi (nella foto con un gruppo di studenti), attento osservatore delle buone prassi estere: va applaudito ogni provvedimento orientato alla sensibilizzazione e alla partecipazione in prima persona delle giovani generazioni verso il buongoverno amministrativo, poiché le Istituzioni sono come l’economia, “anche se noi non ci occupiamo di loro, loro comunque si occupano di noi”

In una dichiarazione rilasciata ai rappresentanti della stampa subito dopo la riunione governativa, l’onorevole Bora Muzhaqi ha affermato che “questo programma nel corso dei 9 anni precedenti ha avuto molto successo, ma ovviamente le sfide cambiano, e così è nata la necessità di apportare alcune modifiche sostanziali. La prima parte che verrà offerta ai giovani comprenderà tutte le competenze necessarie a entrare a far parte della Pubblica amministrazione, a partire dalla conoscenza di come funziona una determinata Istituzione statale, da come si redige un documento e da come si utilizzano i programmi e il budget finanziario a disposizione, il tutto unito a un forte approccio etico e di responsabilità sociale”.

I giovani che faranno parte di queste buone pratiche, “da quest’anno avranno l’opportunità di essere in parte rimborsati per il vitto, il trasporto e l’acquisto dei materiali didattici necessari all’apprendimento. Quei ragazzi che saranno valutati con il massimo dei punti da parte dei loro tutor, avranno l’opportunità di entrare a far parte della Pubblica amministrazione attraverso un contratto di un anno”.

La legge apre la strada all’ingresso dei giovani nel processo di formazione decisionale in termini di democrazia diretta: “Ora abbiamo 61 Consigli giovanili istituiti in tutti i Comuni del Paese, e un Consiglio nazionale della gioventù. Sono Istituzioni che hanno lavorato e funzionato molto bene, ma che adesso compiranno un salto di qualità mettendo i giovani nella condizione di svolgere un ruolo di co-governo delle comunità locali con i Sindaci”.

Perciò vengono introdotte due strategiche novità: “I centri giovanili verranno ridefiniti come entità giuridiche, aumentando così la possibilità di essere finanziati e sostenuti anche attraverso donatori stranieri che avranno l’opportunità di sostenere i nostri sforzi volti a creare strutture di questo tipo in ogni Comune del Paese. Inoltre tutti i centri giovanili, pubblici o privati, stabiliranno le basi per gli standard, il funzionamento, il ruolo e la fornitura di servizi ai giovani”, ha concluso l’onorevole Muzhaqi.