A tanto potrebbe ammontare il valore, in euro, delle operazioni industriali messe in atto da quanti hanno scelto la Porta dei Balcani per progetti di espansione e sviluppo
L’accresciuto livello di fiducia nei confronti del sistema Paese trova conferma nella maggiore tendenza al reinvestimento dei profitti nello stesso complesso aziendale che li ha realizzati in territorio albanese
Nello stesso tempo, i trasferimenti monetari della Diaspora hanno raggiunto il livello di 268 milioni di euro nel secondo semestre, rappresentando un’ulteriore fondamentale fonte di consumi e di sviluppo nei settori strategici nazionali
Gli investimenti diretti esteri sono aumentati nei secondi 3 mesi e durante i primi 6 mesi dell’anno corrente. A certificarlo è la Banca centrale d’Albania, comunicando nella propria rilevazione periodica che gli investimenti diretti esteri hanno raggiunto, a consuntivo del periodo gennaio-giugno, il valore totale di 749 milioni di euro, con una variazione dell’8 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente.
La netta salita degli investimenti esteri è rappresentata sia da nuovi flussi di capitali, sia dai profitti reinvestiti dagli operatori internazionali già presenti, in misura rispettivamente del 52 e del 47 per cento del totale.
Le operazioni così realizzate si sono concentrate principalmente nei settori immobiliare, dell’intermediazione finanziaria, degli idrocarburi, dell’energia e delle telecomunicazioni.
Contemporaneamente, gli emigranti della Diaspora si sono resi protagonisti di una importante immissione di liquidità nel secondo trimestre di quest’anno. Secondo i dati della Banca centrale nazionale, gli afflussi in valuta estera degli immigrati hanno raggiunto i 268 milioni di euro, registrando un aumento tendenziale di 35,8 milioni di euro, tramite il canale bancario e quello dei flussi in denaro contante.
Italia e Grecia sono i Paesi da cui provengono i maggiori importi, in virtù dell’elevato numero di immigrati che vivono e lavorano in queste due Nazioni; seguono Inghilterra e Germania.
Nella foto di apertura, il Ministro del Bilancio e delle Finanze on. Petrit Malaj



