Il ministro degli esteri israeliano ha detto che la disapprovazione della conquista sanguinosa della terra che sarebbe destinata a Israele da Dio è immorale e discriminatoria nei confronti degli ebrei.
No. Israele non può fare lezioni di morale perché non c’è morale nell’uccisione indiscriminata di donne e bambini. Non può fare la morale un governo colpevole di genocidio. I leader dei Paesi alleati di Israele dovrebbero insorgere per questa diffamante accusa di immoralità che ha in sé una legittimazione inaccettabile di razzismo estremo che eleva alcuni popoli su quelli che sono indifesi.
Quale Dio chiede fiumi di sangue innocente per soddisfare la sete di potere e l’avidità di alcuni uomini? Qual è il Dio che benedice la ferocia di fare morire bambini di fame e di freddo? Qual è il Dio che suggerisce il blocco dell’ingresso degli aiuti umanitari per una terra devastata?
È lo stesso Dio che sollecita le azioni e le parole chiare e severe del Cardinale Pizzaballa che da Gaza ha cercato di gridare al mondo quella profonda sofferenza di un popolo che versa in una “situazione catastrofica”.
Non sono razzista, non sono antisemita, non sono superiore a nessuno, la mia vita vale come quella di chiunque altro. Quindi la mia morale non dev’essere messa in discussione da chi sta dall’altra parte di questi valori.



