NEL PACCHETTO FISCALE DELLA CCIA DI TIRANA C’È L’IVA RIDOTTA SUI CIBI

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Presidente Nikolin Jaka: “In questa fase occorre garantire il più ampio sostegno al mercato interno, sostenendo una filiera produttiva derivante da un settore, quello agricolo, che rappresenta una componente strategica del reddito nazionale albanese, affinché sia incentivata la domanda domestica accanto a quella turistica in maniera continuativa”

Al centro della foto, il Presidente Jaka 

(Fonte: agenzia Ata) Il Presidente della Camera del commercio e dell’industria di Tirana, onorevole Nikolin Jaka, ha presentato la propria proposta di pacchetto fiscale nell’ambito delle più generali discussioni sulla manovra di bilancio del Governo Rama per il 2026. Egli ha chiesto, in specifico, una riduzione dell’imposta sui consumi, proponendo che l’IVA sui prodotti alimentari venga ridotta dal 20 al 5 o al 7 per cento. Un passaggio ritenuto importante, in una fase caratterizzata dalla riforma dell’imposizione diretta e da uno scenario in cui, entro la fine del 2029, viene prospettata a livello macroeconomico la fine di alcune agevolazioni alla tassazione diretta sui redditi e sugli utili.

“Chiediamo una riduzione dell’imposta sui consumi, poiché si tratta di una misura che avrà un impatto diretto sull’industria manifatturiera soprattutto in campo agroalimentare. L’IVA sui cibi, sul food and beverage, dovrebbe essere del 5 o del 7 per cento. Chiediamo inoltre la formalizzazione del mercato agroalimentare e l’abolizione dell’IVA sulle operazioni doganali. Le materie prime destinate all’industria manifatturiera dovrebbero essere esenti da dazi, mentre dovrebbe essere incluso il rimborso delle accise su gas e carburanti utilizzati dal settore della manifattura, poiché questo rappresenta un costo significativo per l’impresa industriale”, ha dichiarato l’onorevole Jaka. Egli ha aggiunto che il pagamento della tassa sull’impatto infrastrutturale, altro tributo molto significativo per i flussi di cassa delle aziende, per il settore edile – altro importante pilastro dell’economia nazionale – dovrebbe essere effettuato in tre rate.

La camera di commercio di Tirana è da molti anni in prima linea nella promozione, fieristica e normativa, del prodotto agroalimentare locale nazionale 

L’attuale struttura ordinamentale è di applicazione dell’IVA – secondo i vertici dell’ente camerale di Tirana – “non offre una soluzione per gli allevatori, e richiede un rimborso complicato per ogni litro di latte e per ogni ettaro piantato. Perciò la riduzione dell’imposta sui consumi concorrerebbe a una drastica semplificazione per la miriade delle aziende e delle PMI coinvolte. Si tratta di misure che giudichiamo coerenti con i Paesi della regione balcanica, per promuovere la concorrenza ed evitare l’importazione di prodotti esteri che vengono commercializzati nei supermercati in territorio albanese”, ha ulteriormente sottolineato Jaka, richiedendo infine la stesura di un piano strategico per combattere l’informalità: “La pace fiscale è benvenuta, al fine di ristabilire un clima fiduciario tra pubblica amministrazione e settori produttivi e terziario commerciali privati, ma le modalità di attuazione devono essere attentamente valutate e tali da continuare a incoraggiare la parte onesta dell’economia reale”.