Federcontribuenti lancia ufficialmente un allarme e un appello al Governo Meloni e al dicastero delle finanze diretto dal Ministro leghista Giancarlo Giorgetti e dal Viceministro (di Fratelli d’Italia) Maurizio Leo: “Il fatto di rendere più severa la riscossione esattoriale aggraverà soltanto le situazioni di disagio personale e sociale dei lavoratori autonomi marginali e dei professionisti già altrimenti in difficoltà incolpevole sul piano della liquidità, compromettendo ulteriormente le capacità di recupero e risanamento delle loro attività e colpendoli immeritatamente dal punto di vista reputazionale”

L’associazione Federcontribuenti, in una propria nota ufficiale diffusa nei giorni scorsi, nell’ambito del dibattito sulla manovra economica in discussione parlamentare, ha richiesto al Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, la revoca urgente della disposizione normativa che, con effetto dal 2026, vorrebbe inasprire i pignoramenti presso terzi, in particolare agendo sulle fatture elettroniche secondo la modalità prevista dall’articolo 27 del disegno di legge finanziaria e di stabilità. Una misura che, qualora diventasse vigente, avrebbe il solo effetto di allontanare le prospettive di ripresa di attività professionali peraltro colpite dai problemi dei ritardi negli incassi dei corrispettivi fatturati e loro spettanti.
Un provvedimento che sembra contrastare con i propositi, tanto dichiarati dalla maggioranza governativa in carica, di tenere conto dei rischi di stagnazione e di bassa crescita degli scenari macroeconomici in atto anche per l’anno entrante. “I tragici episodi di suicidio, causati dalla forte pressione fiscale ereditata dal passato, sembrano non avere insegnato nulla. Una repressione tributaria aggressiva non ha mai prodotto risultati positivi, specialmente nei confronti dei soggetti più vulnerabili”, ha ribadito Federcontribuenti, secondo cui “questa modalità di accesso diretto e rapido ai flussi finanziari, per l’avvio delle procedure esecutive, costituirebbe un atto di forza iniquo e lesivo per l’intero sistema economico nazionale, poiché ignora i più elementari fondamenti della natura stessa della liquidità aziendale. Quest’ultima, ove derivante dalle fatture elettroniche, spesso rappresenta un patrimonio non immediatamente disponibile, costituendo semmai una provvista di natura transitoria già a priori destinata al pagamento di fornitori e dipendenti, e dunque essenziale e imprescindibile per la continuità operativa dell’impresa o del professionista emittente”.
Federcontribuenti ha quindi deliberato di sottoporre al dicastero dell’economia e delle finanze un pacchetto di provvedimenti sulla base del principio del passaggio dalla filosofia della repressione, attuata sul piano fiscale, a quella dell’aiuto sociale nei confronti dei lavoratori autonomi, professionali e aziendali, a rischio di marginalità: “Solo attraverso un meccanismo di ausilio e di valutazione preventiva, anziché di pura e semplicistica persecuzione tributaria, lo Stato potrà dimostrarsi realmente vicino al cittadino e all’impresa in difficoltà, favorendone il rilancio e con esso il recupero del gettito”.
Nella foto di apertura: il Ministro Giorgetti e il Viceministro Leo, autori della norma, passata sottotraccia, sul pignoramento delle fatture elettroniche



