Il parlamentare e segretario generale del partito socialista, ministro del turismo del governo Rama nella passata legislatura, difende la propria iniziativa legislativa: “Varrà soltanto per gli hotel di nuova realizzazione, porterà compagnie alberghiere celebri a livello mondiale creando occupazione stabile e ben retribuita”
La Commissione del Parlamento competente per le questioni giuridiche, della pubblica amministrazione e dei diritti umani ha esaminato oggi la proposta dell’onorevole Klosi di modificare la legge in materia di imposta sul reddito, che proroga di ulteriori due anni il termine per beneficiare dello statuto speciale di “no tax area” per i soggetti operanti nelle strutture ricettive appartenenti alla categoria degli “hotel/resort a quattro e cinque stelle”.
Klosi, nel 2019, in qualità di ministro del Turismo e dell’Ambiente, propose l’esenzione fiscale delle società specializzate nel settore ricettivo di alta gamma in base a una norma temporanea scaduta alla fine del 2024.
“Le strutture che beneficiano dello status speciale, fino al dicembre 2026, dovranno essere titolari di un marchio registrato e riconosciuto sulla piazza internazionale come “brand name”, affinché possano beneficiare dell’esenzione dall’imposta sul reddito societario per un periodo decennale – ha precisato il leader socialista e stretto collaboratore del Premier Edi Rama – Stiamo parlando di nuovi hotel, non di hotel già operativi. In generale è la zona costiera a beneficiare di questo status. L’introduzione e il potenziamento di questo specifico segmento ricettivo nel nostro Paese eleverà lo standard, porterà competizione al rialzo qualitativo e sostenibile nel mondo dell’accoglienza, e infine consentirà di stabilire delle vere e proprie scuole di turismo, poiché gli hotel rinomati internazionalmente assurgono a luoghi di formazione professionale”.
I minori introiti dovuti allo sconto fiscale saranno ampiamente compensati dal gettito impositivo indiretto derivante dall’operatività dei piani di investimento, dei cantieri realizzativi, delle opere pubbliche indotte e dei maggiori consumi familiari dei nuovi assunti.




