Nodo mandati, voci apertura Grillo ma M5s smentisce

0
46

Circola l’indiscrezione che ci si sia un’apertura del garante pentastellato sulla questione delle deroghe ma il M5s nega.

Fonti dei vertici M5s smentiscono infatti che nel corso del Consiglio nazionale si sia parlato della questione del vincolo del secondo mandato e di eventuali deroghe. Grillo collegandosi alla riunione avrebbe solo fatto un saluto ed annunciato che verrà oggi. Il tema dei mandati, viene ancora precisato, non è stato toccato neppure nel prosieguo dei lavori e “non è tema in agenda”.

Ma nel Movimento di questo si parla anche perché lo stesso Conte una decina di giorni fa aveva anticipato che “entro fine giugno ci sarà il voto degli iscritti sul secondo mandato”.

Grillo intanto è atteso a Roma, dove incontrerà i parlamentari del Movimento, divisi per commissioni di appartenenza.

Rimessi i panni del “grande saggio” starà al fondatore del Movimento decidere se dire la sua sulla delicatissima questione del tetto ai mandati e, soprattutto, su quella delle eventuali deroghe per i “meritevoli”. Una partita cruciale per il M5s alle prese con la scissione dei “dimaiani” di Ipf e con alcuni eletti ancora in bilico. “Penso che alla fine il vincolo cadrà.

Riusciranno anche a convincere Beppe Grillo che l’ultimo principio portante del M5s dovrà venir meno, grazie alle deroghe per gli amici. Sarà la giravolta finale. Comunque sono fatti loro, che non ci riguardano e non interessano agli italiani che hanno altre priorità”, azzarda Primo Di Nicola, capogruppo designato al Senato di Insieme per il futuro.

Se così non sarà, come assicura il Movimento, non ci sarà quindi deroga per Giancarlo Cancelleri, che intendeva partecipare alle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra in Sicilia. Il 30 giugno scade il tempo per l’scrizione dei candidati alle primarie che si terranno il prossimo 23 luglio e il tempo per il voto della base sarebbe molto stretto. Proprio ieri Cancelleri aveva invitato Conte a “non perdere altro tempo” in vista di questa scadenza aggiungendo che “se non vinciamo queste primarie il M5s finisce, e non in Sicilia ma in Italia. E questo lo sanno bene a Roma”. Nel M5s si discute anche del ritorno in piazza.