Fa rabbia ricordare che Giorgia Meloni, dai banchi dell’opposizione, urlava nelle piazze pretendendo la proroga di Opzione Donna. Oggi – barricata a Palazzo Chigi impegnata a coccolare lobby, poteri forti e casta – la cancella senza pietà, calpestando le sue stesse promesse
Per questo più volte sono scesa in piazza con loro, con le madri, le figlie, le lavoratrici che da decenni sorreggono l’ossatura di questo Paese. Qualche settimana fa siamo andate sotto i Palazzi per “suonare la sveglia” a un Governo sordo e arrogante, ma la risposta è stata il silenzio.
Meloni ha scelto deliberatamente di voltare le spalle a chi le aveva dato fiducia. È un accanimento che fa male, prima ancora che indignare. Hanno chiesto alle donne di lavorare più a lungo, mentre sulle nostre spalle da decenni pesava il lavoro di cura gratuito. Da lì lo Stato ha fatto cassa, accumulando risparmi.
E oggi tolgono l’unica via d’uscita a migliaia di lavoratrici che avevano conquistato il diritto alla pensione con fatica e con 35 anni di contributi in un mondo del lavoro che le penalizza: continueranno a lavorare per poi accettare pensioni che sono già, in media, del 44% più basse di quelle degli uomini.
Per Meloni il lavoro di cura non conta, il tempo delle donne non vale. È un paradosso atroce: la prima donna Presidente del Consiglio passerà alla storia come colei che ha smantellato i diritti delle donne.
Questa non è politica, è una scelta scellerata e crudele. Noi continueremo a portare nelle istituzioni le voci di queste migliaia di lavoratrici abbandonate e tradite da Giorgia Meloni.



