Nuovo terremoto per il vino. Gli Stati Uniti vogliono un’etichetta sul rischio cancro come quella delle sigarette

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Negli Stati Uniti le bevande alcoliche potrebbero presto riportare etichette che avvertono i consumatori sui rischi di cancro, alla stregua di quella già introdotta in Irlanda, e come succede per le sigarette.

A proporlo è Vivek Murthy, Surgeon General degli Stati Uniti, che ha lanciato un monito destinato a cambiare il rapporto tra alcol e salute pubblica. Il capo operativo della sanità stelle e strisce ha infatti emesso un nuovo parere che metterebbe in guardia dal consumo di alcol, vino incluso. L’assunzione di alcolici – si legge nell’avviso – aumenterebbe infatti il rischio di sviluppare sette tipi di tumori perché «non esiste una dose sicura di alcol che elimini completamente questo rischio». Un motivo in più, secondo Murthy, per richiedere una revisione delle linee guida.

La notizia arriva come una doccia fredda per l’intera filiera vitivinicola, già col fiato sospeso per dazi Usa annunciati dal neopresidente eletto Donald Trump. Tanti titoli delle aziende del settore crollare in Borsa dopo l’annuncio, da Campari che a Piazza Affari cede il 3,8% a Remy Cointreau che perde il 4,3%, passando per Pernod Ricard a – 2%, Diageo a – 2,4% e AB InBev a -1,9%. Al momento, non è chiaro se la nuova amministrazione Trump, che si insedia alla Casa Bianca il 20 gennaio, sia dello stesso avviso e quindi porterà avanti la proposta.