La decisione è presa: Israele occuperà la Striscia di Gaza”. La notizia arriva nel tardo pomeriggio da fonti di primo piano dell’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Secondo alti funzionari dell’esecutivo citati da Channel 12, Netanyahu è convinto che “Hamas non rilascerà altri ostaggi senza la resa completa”.
Dunque, l’esecutivo è pronto a ordinare all’esercito l’occupazione dell’intera Striscia, comprese le aree dove si ritiene siano detenuti gli ostaggi. E al capo di Stato maggiore tenente generale Eyal Zamir, che ha mostrato resistenze per il piano di occupazione completo, Netanyahu manda un chiaro messaggio: “se non è d’accordo, si dimetta”.
Israele detiene attualmente il controllo su circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, l’esercito dovrebbe occupare anche il territorio rimanente, portando l’intera enclave sotto il suo controllo. L’ennesimo dramma per i milioni di civili e le organizzazioni umanitarie che operano nell’enclave dove la situazione umanitaria è ogni ora più drammatica. Lo stesso esercito ha dichiarato di essere contrario all’acquisizione dell’intera Striscia, che potrebbe anche mettere a rischio la vita degli ostaggi.
All’interno del gabinetto di sicurezza israeliano emergono divisioni. L’ala della destra estrema spinge per l’espansione delle operazioni: sono favorevoli il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, il segretario militare, il maggiore generale Roman Gofman, e il segretario di gabinetto Yossi Fuchs. Dall’altro lato, tra coloro che chiedono di proseguire gli sforzi per un cessate il fuoco, figurano il capo di stato maggiore delle IDF, il tenente generale Eyal Zamir, il ministro degli Esteri Gideon Saar, il leader dello Shas Aryeh Deri, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il capo del Mossad David Barnea, il negoziatore dello Shin Bet e il maggiore generale Nitzan Alon, che supervisiona il fascicolo sugli ostaggi per conto dell’esercito.



