Siamo passati dall’avvocato degli Italiani a quello degli industriali
Le azioni di questo Governo chiariscono, ogni giorno di più, i motivi per i quali è caduto il governo guidato da Giuseppe Conte.
Dopo il fallimento dal punto di vista ecologico, eccoci alle politiche sul lavoro. La figuraccia che è stata compiuta sui licenziamenti non ha precedenti: viene annunciata una misura in conferenza stampa e, successivamente, si fa retromarcia.
Il blocco dei licenziamenti è stata una delle prime misure adottate dal governo Conte all’inizio dell’emergenza pandemica, si voleva evitare che centinaia di migliaia di lavoratori si trovassero senza un lavoro, senza speranza. Le battaglie di Confindustria contro questa misura così importante erano arrivate anche lo scorso dicembre, ma non avevano fatto demordere il precedente esecutivo.
Conte disse no e, senza alcun dubbio, questo ha dato fin troppo fastidio, tanto da aprire la crisi di governo che ha permesso a Matteo Renzi di regalarci Mario Monti, pedina degli industriali d’Italia.
Ora che la proroga è saltata, mi domando: cosa faranno i lavoratori?
A chi dovranno risolversi?
Spero nelle forze politiche che appoggiavano il precedente governo affinché votino favorevolmente una misura giusta, equa e fondamentale in questa fase, seppur di parziale ripresa.



