Lo riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo bollettino settimanale, precisando che i nuovi dati includono un calo di contagi del 50% negli Stati Uniti. L’Oms riferisce che nella settimana analizzata sono stati registrati oltre 19 milioni di nuovi casi e poco meno di 68mila nuovi decessi, anche se gli esperti ritengono che si tratti di dati di molto sottostimati rispetto a quelli reali. Il documento mostra che la variante Omicron è sempre più dominante e costituisce circa il 97% dei casi totali conteggiati dalla piattaforma nota come Gisaid, mentre solo il 3% è di variante Delta.
Da quando è stata rilevata per la prima volta la variante Omicron del coronavirus sono stati segnalati mezzo milione di morti, di cui circa 100.000 negli Stati Uniti. Lo ha reso noto l’incident manager dell’Oms Abdi Mahamud, definendo “tragico, oltre il tragico” un tale bilancio di morti in un paese in cui i vaccini sono disponibili gratuitamente.
“La prevalenza della variante Omicron è aumentata a livello globale ed è ora rilevata in quasi tutti i Paesi”, afferma l’Oms. “Tuttavia – aggiunge – molti dei Paesi che hanno riportato un iniziale aumento del numero di casi dovuto alla variante Omicron registrano ora un calo nel numero totale di nuovi casi dall’inizio di gennaio del 2022”. I contagi sono calati in ognuna delle sei regioni Oms tranne la zona Mediterranea orientale, in cui c’è stato un aumento del 36%, con aumenti in particolare in Afghanistan, Iran e Giordania.


