Oro alle stelle dopo l’attacco di Israele all’Iran

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L’oro si rafforza con le tensioni in Medio Oriente dopo il pesante attacco preventivo di Israele all’Iran, consolidando il ruolo di bene rifugio: il metallo giallo sale dell’1,48% sui mercati asiatici, a 3.452,7 dollari all’oncia.

È la conferma del momento storico vissuto dal mercato dell’oro. Un aumento che è il risultato di una combinazione di tensioni geopolitiche, debolezza del dollaro statunitense e incertezze economiche globali. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Le persistenti tensioni internazionali, come il conflitto tra Israele e Gaza e ora con l’attacco di Israele all’Iran certo giocano un ruolo essenziale nell’exploit dei prezzi dei beni rifugio perché continuano a generare incertezza a livello globale. Queste situazioni di crisi spingono gli investitori a cercare rifugio in asset sicuri come l’oro, che tradizionalmente si apprezza in periodi di instabilità politica.
La debolezza del dollaro Usa

La debolezza del dollaro statunitense è un altro fattore chiave che sta influenzando il prezzo dell’oro. Quando il dollaro perde valore, l’oro diventa più economico per gli acquirenti che utilizzano altre valute, aumentando la domanda e, di conseguenza, il prezzo.