PADOVA – Da ragazzi c’era una lettura quasi obbligata in famiglia, il “Messaggero di Sant’Antonio” edito a Padova, a cui rimanemmo abbonati dagli anni ’60 agli anni ’90, fino a quando nostra madre mancò e noi “emigrammo”; in questi giorni lo ritrovammo, quel bollettino, nella splendida Basilica del Santo e lo sfogliammo con emozione, qui a Padova
L’Italia è ricca di arte e cultura; sono tante le città che meritano almeno una visita per conoscerne e approfondirne la varietà e la bellezza. Ve ne sono però alcune che si distinguono dalle altre perché hanno “un qualcosa in più” che rende tutto più gradevole.
E’ il caso di Padova, che nella nostra esperienza, oltre alle perle ed alle altre gioie che ne hanno fatto un Patrimonio Unesco, ci fa segnalare accoglienza e disponibilità, gentilezza e cortesia, buona e sana cucina, tutto a prezzi accettabili. Positività non materiali queste ultime, che valgono tanto, a cominciare dall’assessore alla cultura, Andrea Colasio, al personale comunale che ci ha fatto gratuitamente da guida, ai volontari del Comune, ai cittadini che ci hanno fornito utili indicazioni…, fino agli sconosciuti cuochi che con le loro leccornie hanno deliziato i nostri palati e alla gentile e preparata guida volontaria che bene ci spiegò gli affreschi del Guariento, e per noi aprì fuori orario la Reggia.
Per conoscere questa città occorrono a nostro avviso almeno tre intensi giorni, anche se una settimana permetterebbe di “sorseggiarla meglio”.
Un possibile itinerario, da noi collaudato con successo, è il seguente, previa prenotazione e pianificazione delle visite personalizzate nel rispetto dei rigidi orari.
Vi consigliamo di spostarvi a piedi per apprezzare anche la varia antica architettura cittadina, fatta di splendidi palazzi – a cominciare da quello cinquecentesco del Comune (o del Podestà) – con balconcini, bifore, trifore, archi goticizzanti, stucchi e geometrie armoniche di epoche diverse; e poi piazze accoglienti con i tanti dehors in cui sostare per pause ristoratrici. E’ bene iniziare (o meglio finire) il tour con la splendida ed unica Cappella degli Scrovegni (vedi articolo particolareggiato), la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani e “l’immenso” Museo Civico; per poi spostarsi al Palazzo della Ragione ed al palazzo Bo (l’antica università di Padova che ha appena festeggiato l’ottocentesimo compleanno), alla Basilica di Sant’Antonio – con la tomba del Santo, la ricca e sfarzosa Cappella delle Reliquie, l’altare con i capolavori di Donatello e i suoi 4 chiostri – per passare poi al vicino Oratorio di San Giorgio con i trecenteschi affreschi dell’Altichieri, a Santa Giustina, al magnifico Battistero della Cattedrale, alla Cappella della Reggia Carrarese, alle Piazza delle Erbe e Piazza “delle frutta” (non è un errore: è scritto proprio così!), all’ex acquitrinoso ed oggi accogliente Prato della Valle; per finire con una pacifica e serena passeggiata nel ricco Orto Botanico.
Affreschi, dipinti, sculture ed armonie artistiche di ogni specie che trasmettono tante emozioni e rievocano ed infondono atmosfere di un tempo che fu portatore di novità, conoscenze, aneddoti e curiosità; poi grandi piazze e splendidi cortili e chiostri, piccoli locali dall’accoglienza tipica veneta, per fortuna mai dimenticata… In questo tour “trigiornico” padovano – se il tempo vi accompagna – potrete gustare tanto ed arricchire la vostra conoscenza, la vostra cultura e… le vostre curve, senza rimpianto alcuno, grati a quanti hanno saputo costruire e mantenere vivo quest’immenso patrimonio di arte e conoscenze oltre che di storia.
Non è tutto, certo, mancano alcuni musei ed altre chicche, ma dovendo selezionare per questo tempo, siamo certi vi basterà per apprezzare una Padova d’arte, di cortesia e di accoglienza.
Senza dimenticate almeno una salutare pausa/sosta alla centenaria caffetteria museo del Caffé Pedrocchi!
Nella foto: il Palazzo della Ragione e la Torre degli Anziani
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