Un Giotto dal linguaggio gentile e rivoluzionario
PADOVA – Una piccola premessa. Questa città, non solo per l’opera più conosciuta, che qui sintetizziamo, e non solo perché Patrimonio Unesco – con capolavori atti non a stupire ma ad educare e far crescere – ma per tanti motivi tra cui l’ospitalità, l’accoglienza e la buona cucina, merita – a nostro avviso – essere una delle mete che non può mancare all’attento uomo di cultura che ama l’arte, la conoscenza e la storia.
L’erezione della grandiosa opera giottesca di Padova nella “Cappella degli Scrovegni” (dedicata a Santa Maria della Carità o all’Annunziata) coincide con un periodo storico fiorente per la famiglia di questo ricco padovano e per la città; lo sottolinea la compresenza del maestro, architetto e pittore, Giotto di Bondone (1267-1337) e del non meno grande e ricercato scultore ed architetto Giovanni Pisano (1248-1315) autore delle statue poste sull’altare.
Siamo nel 1301-1302 quando Giotto comincia ad operare nel Convento del Santo (tracce oggi scomparse), poi nel 1303 inizia a lavorare per Enrico Scrovegni, e conclude l’opera nel 1305. Nella Cappella la dedicazione della stessa e le decorazioni pittoriche pongono al centro l’Annunciazione, con fatti scenografici pro-popolo precedenti e seguenti quell’evento (la Storia della Vergine e quella di Cristo, con l’aggiunta del Giudizio Universale), esposti in 38 riquadri lungo tre pareti su tre zone sovrapposte. Un’ovvia scelta quella dello Scrovegni, se si considera che fin dal 1272 nella locale Arena si svolgevano sacre rappresentazioni su questo tema.
L’edificio nacque come chiesetta di famiglia fungente da cappella funeraria: vi sono sepolti Enrico Scrovegni – banchiere, politico e mecenate – la moglie e due nipoti, ed era annessa alla casa padronale oggi non più esistente.
Nello specifico, guardando verso il Presbiterio e l’Abside si evidenziano: le storie di Maria (la fascia più in alto a sinistra); le storie di Gioacchino ed Anna (la fascia più in alto a destra); le storie di Cristo (le due fasce centrali a sinistra ed a destra; sull’arco e sulle fasce discendenti dello stesso; queste ultime con l’Annunciazione e la Visitazione); i sette Vizi (fascia più in basso a sinistra) le sette Virtù (la fascia più in basso a destra).
Osserviamo una chiesa ad unica navata orientata con l’abside verso oriente e la facciata verso occidente, le quali quasi scandiscono l’alfa (Annunciazione nell’abside) e l’omega (il Giudizio sulla parete di facciata) in parallelo col sorgere e calar del sole, dal profondo significato, certo non casuale, con i raggi che entrano nella trifora ogivale della facciata e proiettano la loro luce sull’arco di fondo dell’abside.
Colpisce subito però chi entra la volta stellata di un profondo azzurro, suddivisa in due campate da tre fasce con figure di re e patriarchi del Vecchio Testamento.
Giotto non fu solo bravo e capace ma anche un “rivoluzionario” perché introdusse il Rinascimento e fu un precursore della “moderna prospettiva” (…il trono traforato di Dio che lascia passare l’aria; i due vani prospettici delimitati da archi gotici che introducono l’abside…).
Il grande successo della sua maestria a Padova venne confermato negli anni 1307-1312 quando fu chiamato ancora per la decorazione dell’ampliamento del monumentale Palazzo della Ragione, orgoglio delle Civiche Magistrature cittadine e simbolo di potenza economica e sociale, pur se l’incendio del 1420 tolse ogni traccia di quell’operosità improntata a soggetto astrologico. Per fortuna – a dirla con un altro maestro, Alessandro Manzoni – non tutto è andato perduto di quella somma capacità e creatività, restando ai posteri la Cappella degli Scrovegni, testimonianza viva che Dio volle “…del creator Suo Spirito, più vasta orma stampar…”
Una sola nota finale: la cappella solo nel 1880 è stata acquisita dalla città di Padova, comunità che è dovuta costantemente intervenire per la manutenzione ordinaria e gli specifici restauri conservativi: un impegno notevole che va segnalato!
Nella foto: la “semplice”, dall’esterno, Cappella degli Scrovegni
Franco Cortese Notizie in un click



