Si tratta di “idraulici, elettricisti, falegnami, taxisti/autonoleggiatori con conducente, trasportatori, bus operator e agenti di commercio” che ogni giorno si spostano, per ragioni di lavoro, con il proprio autoveicolo. La Cgia ricorda che dispongono di un parco mezzi molto importante: quasi 5 milioni di autocarri, oltre 4,2 milioni di veicoli commerciali leggeri (con peso inferiore a 3,5 tonnellate), 195 mila motrici e oltre 48 mila autobus. L’aumento del prezzo del carburante, segnala l’Ufficio studi delle CGIA, li ha messi in grave difficoltà.
Gli autotrasportatori, in particolar modo, ma anche i taxisti/ncc e i bus operator hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività; con tariffe ferme da anni, sta diventando pressoché impossibile far quadrare i bilanci. Una voce, quella del carburante, che mediamente rappresenta il 30 per cento circa dei costi totali di gestione delle imprese dei settori appena citati.



