“PANE E CUORE”, RAMA: LA RICETTA PER UN’ARCHITETTURA UMANIZZATA, VISIONARIA E IN VETTA ALL’ECCELLENZA

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“Bread & Heart Festival” è il nome del festival che, su forte iniziativa del Primo Ministro, sta riunendo a Tirana, nella centrale piazza Skanderbeg, oltre 150 architetti di massima fama internazionale provenienti da Europa, Asia, America settentrionale e latina

Il padiglione del libro che ospita l’evento nem cuore pulsante istituzionale e urbanistico di piazza Skanderbeg 

Il Presidente del consiglio dei Ministri: “Tramite il nostro forte investimento nella qualità del design edilizio, costruttivo e paesaggistico, abbiamo ottenuto il risultato storico di vedere inserita l’Albania in un’altra strategica mappa dello sviluppo attrattivo globale per quanto riguarda la nostra capacità di attrarre qualità, estetica e investimenti mirati alla sostenibilità e alla bellezza inclusiva”

Pane e cuore: un antico adagio popolare albanese che il Primo Ministro Edi Rama ha trasformato in un nuovo evento di rilevanza europea, in un festival che riunisce da ogni parte del mondo delegazioni di architetti e progettisti urbanisti che lavorano in Albania, assieme ai loro partner locali e ai loro ospiti, con l’obiettivo di condividere esperienze e sfide dello sviluppo urbano e sociale odierno, contribuendo così alla formulazione di politiche e di modalità di intervento in funzione della grande trasformazione del Paese delle Aquile come cuore della cosiddetta “Europa balcanica”.

Stefano Boeri: l’Albania non è solo Tirana, è un palinsesto di bellezza umana e architettonica diffusa da salvaguardare e promuovere 

Nel proprio discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione, nella casa del libro collocata in piazza Skanderbeg, l’onorevole Edi Rama ha elogiato la circostanza che questo festival “localizza l’Albania su un’altra prestigiosa mappa d’Europa, quella dell’eccellenza architettonica, creando le premesse affinché tra qualche anno il Festival Pane e Cuore si trasformerà in un prestigioso evento di portata mondiale, con l’architettura al centro e con una gamma sempre più ampia di discipline incluse nel dibattito. L’Albania non è un Paese che attrae gli Architetti più visionari del mondo con denaro o sfarzo, ma li attrae con qualcosa di molto più difficile da definire, ma praticamente impossibile da falsificare, e che appunto parte dal nostro cuore e dalla nostra essenza vitale”.

Il Primo ministro Edi Rama e al microfono la direttrice del Cod Jetona Kocibelli in occasione della serata dedicata a Stefano Boeri 

Edi Rama: lo sviluppo di una architettura di alta qualità presuppone la sensibilizzazione degli investitori 

“Noi siamo attrattivi con la convinzione di poter condividere un sogno che potrà essere realizzato non solo qui, ma soprattutto qui. Qualcosa pieno di vita, di irripetibile, di incredibilmente libero dalle regole standard – ha aggiunto Rama – La Festa dell’architettura coincide Inoltre con la festa di Eid Kurban Bajrami, la festa dell’anima, del sacrificio, del donare. L’architettura, nello stesso modo, deve non dominare la Terra bensì deve ascoltarla. Devo dire a tutti Voi che, nel bene e nel male, non credo alle coincidenze, e invito ciascuno di Voi a percepire il legame tra questa giornata e questa nuova avventura e iniziativa, poiché questa coincidenza tempistica deve essere intesa come una benedizione”.

Il pubblico accorso in piazza Skanderbeg 

Nel corso della giornata appena conclusa, si è inoltre svolto, nella sede del Cod, il Center Open dialogue presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, un convegno introdotto dallo stesso Primo ministro con protagonista principale l’architetto milanese Stefano Boeri, fra gli artefici dello sviluppo urbanistico di Tirana e di Durazzo, fra preservazione della Storia e proiezione al Futuro per fare letteralmente toccare il cielo all’Albania e alla sua Capitale (e non solo) con “boschi e quartieri verdi verticali diffusi”, una tipologia di sviluppo volta a coniugare la crescita turistica, ricettiva e residenziale con le esigenze di contenimento del consumo del suolo essenziali per un Paese geograficamente piccolo ma strategicamente grande.