Nel 2022 abbiamo registrato circa un milione e 200mila passaggi nelle nostre sedi”, spiega al fattoquotidiano.it Luigi Rossi, vicepresidente della onlus. Con i prezzi che lievitano, il bisogno cresce
“È aumentato negli ultimi tempi il numero di pensionati, ma arrivano da noi anche coppie di giovani, una categoria che prima era difficile vedere”, racconta Claudio Falavigna, coordinatore dei volontari. “C’è tanta gente che fino a due, tre anni fa riusciva con il proprio reddito a vivere senza particolari problemi, ma adesso non ce la fa più”
(di Salvatore Frequente – ilfattoquotidiano.it) – “Tutto è aumentato. I prezzi lievitano e un aiuto in più serve. Per fortuna ho un lavoro ma non basta, per questo vengo qui perché almeno ho un risparmio. Fino a due anni fa non avevo mai preso in considerazione l’idea, poi però ho iniziato a venire”. Paolo ha 51 anni, lavora come corriere e vive con la moglie e il figlio ventenne. Ha appena riempito la sua busta della spesa con i prodotti distribuiti dai volontari di Pane Quotidiano. Anche lui fa parte di quelle migliaia di persone che ogni giorno, dal lunedì al sabato, si mettono in coda in viale Toscana a Milano.
Già alle sei del mattino in tanti cominciano ad affollare quel marciapiede. Attendono l’apertura dei cancelli della struttura di Pane Quotidiano, l’Onlus che assicura generi alimentari di prima necessità a chi ne ha bisogno.
Ad accoglierli trovano i numerosi volontari con le loro felpe arancioni: sacchetto alla mano percorrono le postazioni e ricevono pasta, latte, frutta e tutti i prodotti che quel giorno sono disponibili per la distribuzione. In quel via vai di persone c’è di tutto: giovani, adulti, anziani, stranieri, italiani, senza fissa dimora, famiglie, disoccupati, lavoratori e pensionati.
Ci sono tutti i volti della povertà, da quella assoluta dei senzatetto a chi una casa ce l’ha e magari anche un’entrata economica ma non riesce più ad arrivare alla fine del mese. In quella coda c’è la vecchia e la nuova povertà.


