Papa: “Siamo travolti dalla fretta e dalle parole”

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Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! In famiglia, a scuola, al lavoro, persino nella Chiesa!”. Così Papa Francesco dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico si rivolge ai fedeli e pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per il Regina Coeli.

“Ascolto significa disponibilità, docilità, tempo dedicato al dialogo. Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa. Ma per il Signore anzitutto occorre ascoltare”.

“Il Vangelo della Liturgia di oggi ci parla del legame che c’è tra il Signore e ciascuno di noi. Per farlo, Gesù utilizza un’immagine tenera e bella, quella del pastore che sta con le pecore- dice il Papa- e la spiega con tre verbi: ‘Le mie pecore – dice – ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono’. Ascoltare, conoscere, seguire. L’iniziativa viene sempre dal Signore; tutto parte dalla sua grazia: è lui che ci chiama alla comunione con lui. Ma questa comunione nasce se noi ci apriamo all’ascolto”.

” Quante volte due persone stanno parlando e una non aspetta che l’altra finisca il pensiero…- si interroga il Pontefice- è un male del nostro tempo. Abbiamo paura del silenzio“- ha continuato – Chi ascolta gli altri ascolta anche il Signore, e viceversa. E sperimenta una cosa molto bella, cioè che il Signore stesso ascolta: quando lo preghiamo, quando ci confidiamo con Lui, quando lo invochiamo”.

Secondo Papa Francesco “la via per scoprire l’amore del Signore è ascoltarlo. Allora il rapporto con Lui non sarà più impersonale, freddo o di facciata. Gesù cerca una calda amicizia, una confidenza, un’intimità. Vuole donarci una conoscenza nuova e meravigliosa: quella di saperci sempre amati da Lui e quindi mai lasciati soli a noi stessi. Soprattutto nelle sofferenze, nelle fatiche, nelle crisi, che sono buio: Lui ci sostiene attraversandole con noi – ha sottolineato Francesco -. E così, proprio nelle situazioni difficili, possiamo scoprire di essere conosciuti e amati dal Signore”.