Missione molto positiva e prospettica della Ministra delle politiche agricole del Governo Rama, onorevole Frida Krifca, nella Regione punta dello Stivale italiano, in diretta sinergia con le antiche comunità degli Albanesi d’Italia, le cui origini parlano di una plurisecolare storia di emigrazione e di piena integrazione nell’area ionica del nostro Paese, dove le tradizioni e i costumi (e con essi le ricette) della terra delle Aquile si sono tramandati e perpetuati nel tempo trasformandosi in risorsa turistica e presidio culturale e di interi ecosistemi sociali ed economici
La Ministra Krifca ha preso parte alla tavola rotonda dedicata al ritorno all’agricoltura come strumento di innovazione e lavoro a Sud e come fattore per tendere sempre di più a un Mediterraneo identitario, e in tale sede ha elogiato la partnership di eccellenza con lo Stato italiano e con il dicastero omologo del Governo Meloni, nei settori della ricerca scientifica e agronomica finalizzata alla salubrità e alla qualità certificata dei prodotti tipici agroalimentari albanesi secondo i migliori standards della UE e dell’Italia.
Attività che preludono altresì a un rafforzamento della capacità di diversificazione del paniere goloso dei produttori d’oltre Adriatico e d’oltre Ionico.
L’olio d’oliva realizzato in Albania, per esempio, rappresenta una delle punte di diamante di questa virtuosa cooperazione binazionale che sta portando a un aumento di tutto rispetto delle esportazioni di primizie albanesi verso l’Italia: vini, pomodori, ortaggi, prodotti ittici, frutta e acqua minerale, un dato netto balzato in tutta evidenza come dato tendenziale nel corso e a consuntivo dei primi cinque mesi del 2023.
“In Italia – ha ricordato la Ministra Krifca – abbiamo messo a segno, con riferimento al periodo tra gennaio e maggio di quest’anno, un valore di export agroalimentare quintuplicato al confronto con i primi cinque mesi dello scorso anno. Fino a dieci anni fa, esportavamo appena l’equivalente di 100 milioni di euro di prodotti agricoli, mentre nel 2022 tale valore risultava già superiore a 500 milioni, e tra qualche anno puntiamo in maniera realistica e del tutto fattibile a conseguire un livello di esportazioni annue di prodotti primari del controvalore di un miliardo di euro”.
Un traguardo non casuale, bensì frutto di un intenso lavoro volto a utilizzare in maniera virtuosa le donazioni internazionali e i fondi di preadesione alla UE nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale, nonché a orientare i sempre ottimali rapporti di cooperazione decentrata con il Governo Italiano per finalizzare tali risorse alla riattivazione e all’ammodernamento dei laboratori tecnico scientifici e dei centri per l’omologazione dei controlli di tipo merceologico, sanitario e veterinario dei prodotti diretti verso i vari mercati della UE.
La Ministra Krifca ha riaffermato quanto già a proprio tempo dichiarato in Tirana dal collega Francesco Lollobrigida in merito alla possibilità di dare luogo, grazie al memorandum binazionale sottoscritto da entrambi, alla realizzazione di marchi di identificazione e tutela di produzioni tipiche italo albanesi, dal vino all’olio d’oliva ad altre prelibatezze ancora.
Proprio le comunità Arbereshe della Calabria, ha evidenziato l’onorevole Krifca, potrebbero essere la base e il trampolino di lancio per mettere a punto i primi marchi di tale categoria binazionale, utilizzando l’importante dotazione economica stanziata dal bilancio italiano a favore delle infrastrutture dedicate alla sicurezza alimentare dell’Albania.
Con la Ministra Krifca è altresì intervenuto il Sindaco del Comune di Berat, e città UNESCO, Ervin Demo, da poco riconfermato nel proprio incarico di vertice della municipalità, annunciando che il proprio municipio ospiterà un festival internazionale dove saranno esposti per la prima volta i prodotti arborei di Calabria e Basilicata.
La rappresentante governativa dell’Albania, accompagnata dal proprio vice Enio Civici, ha visitato le realtà di Corigliano Rossano, Vaccarizzo Albanese e Altomonte, confrontandosi con sindaci e massime autorità civili e religiose del territorio ionico e arber.
Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI




