Nella riforma del Patto di Stabilità e Crescita proposta dall’Ue, la Commissione avrà poteri enormi sulla determinazione delle politiche economiche dei governi nazionali, molto superiori al precedente Patto, non coinvolgendo neanche il Parlamento Europeo, che è eletto democraticamente a suffragio universale come lo sono i rispettivi Parlamenti di ognuno dei 27 Paesi dell’Unione
Ne discende che ai governi graditi dalla Commissione le nuove norme si interpreteranno, mentre agli altri si applicheranno in modo rigido. Non saranno più i cittadini a decidere con il voto, ma burocrati non eletti che hanno sempre dimostrato di essere completamente disconnessi dalla realtà, gli stessi dell´incomprensibile decisione di non scorporare dal calcolo del debito pubblico i prestiti del Next Generation.
Ribadisco con fermezza che la sovranità appartiene al popolo: chi pensa solo minimamente a sostituirsi a esso è destinato miseramente a fallire”.
Così Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, componente della commissione Econ, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.



