Roma. C’è un tempo per il «chiacchiericcio», dice Stefano Patuanelli, e c’è un tempo per le cose serie
Della sfera più leggera del dibattito fanno parte i timori per i rapporti di Matteo Salvini con la Russia: «Chiarirà su questi legami, ma la Lega – chiede Patuanelli – non è nell’esecutivo Draghi? E queste paure escono solo ora?».
Questione ben più concreta – sottolinea il ministro e capodelegazione nel governo Draghi del Movimento 5 stelle – è l’intenzione di Fratelli d’Italia di abolire il reddito di cittadinanza e il Superbonus: «Lo avevano promesso, ora sono maggioranza. Andranno loro in giro per l’Italia, in piena crisi economica, a togliere il reddito, dicendo che è “metadone di Stato”, e il Superbonus agli imprenditori, chiamandolo “una grande truffa ”. Auguri».
Si rischia una “guerra civile”, se sarà abolito il reddito, come avvisava Giuseppe Conte in campagna elettorale?
«Senza il reddito, una parte ampia del Paese scivolerà sotto soglia di povertà. Non sceglie se andare o meno in vacanza, ma se dare o meno da mangiare ai figli. Qualcosa si deve dire a quelle persone, per non farlo diventare un problema di piazza. E noi faremo di tutto perché non lo diventi mai».
Giorgia Meloni vorrebbe lasciare alle opposizioni la presidenza della Camera. Un gesto che aiuterebbe la pacificazione?
«Non le credo. Ho l’impressione che voglia solo tenere buone le opposizioni, in vista di riforme costituzionali che temo vorranno fare. Il centrodestra ha fatto promesse importanti e irrealizzabili in campagna elettorale, ora sono maggioranza: inizino a pedalare senza trucchi. Noi non faremo sconti».
Teme che Letta e Meloni possano accordarsi per escludervi dalla partita per la presidenza della Camera e delle commissioni parlamentari di Vigilanza Rai e Copasir?
«Sono sincero, ormai dal Pd mi aspetto di tutto. Non lo escludo».
Letta vi invita anche a fare opposizione insieme.
«Per come stanno oggi le cose, non vedo alcun percorso comune con il Pd, nemmeno all’opposizione. Quello che ha combinato Letta è troppo grave: ha provato a distruggerci, alleandosi con le nostre scissioni interne e con praticamente tutto l’arco parlamentare. Per ricostruire il fronte con il Pd deve cambiare tutto».
FEDERICO CAPURSO


