Tra dieci giorni esatti entrerà in vigore il trattato binazionale dei Governi Rama e Meloni sul riconoscimento del principio di cumulabilità delle carriere professionali e pensionistiche con l’Italia, basato su clausole idonee a consentire la portabilità dei montanti contributivi attualizzati e il loro concorso al calcolo dell’assegno finale nello Stato di residenza

“Si tratta di un accordo storico per molte ragioni – ha commentato, in una recente dichiarazione giornalistica, l’onorevole Olta Manjani, Viceministro del Dicastero del MEKI con deleghe all’economia e al welfare e che, in tale ruolo, ha direttamente seguito per conto del Governo Rama ogni singola fase istruttoria fino al perfezionamento dei documenti amministrativi finali a Roma – In primo luogo, l’elevato numero di cittadini Albanesi che vivono e lavorano in Italia. In secondo luogo, l’estensione dell’intesa, tecnicamente e ufficialmente iniziata nel 2022, che include numerosi vantaggi sia per tutti i lavoratori originari dell’Albania che si trovano in Italia, oltre 500.000, sia per i cittadini Italiani il cui numero nel nostro Paese, a oggi 4000, è aumentato ed è in fase di continuo aumento negli ultimi anni”.
I vantaggi del trattato binazionale, infine ratificato dai Governi Rama e Meloni e dai rispettivi Parlamenti nazionali, sono fondati sull’assunto per cui “non un solo giorno di lavoro andrà perduto – ha precisato l’onorevole Manjani in maniera imperativa – Il numero minimo di anni per beneficiare della pensione in Albania è di 15 anni, mentre in Italia è di 20 anni. Tutti i cittadini che non raggiungono il numero minimo di anni per beneficiare della pensione avranno una combinazione di periodi di contribuzione. Quindi, se hanno 10 anni qui e 12 anni in Italia, in totale avranno una pensione equivalente a 22 anni, dove nel rispettivo Paese beneficeranno di una pensione equivalente all’importo dei contributi. D’altra parte, anche gli Albanesi e più in generale tutti coloro che contribuiscono al sistema pensionistico italiano ne trarranno beneficio. Quindi, se non hanno ancora toccato il sistema pensionistico albanese, ma decidono di tornare e di contribuire al sistema pensionistico albanese, non perderanno certamente un solo giorno di contributi, secondo il beneficio dell’assoluta uguaglianza dei vantaggi di tipo prestazionale”.
Buone notizie infine sul fronte meridionale del confine albanese, per quanto riguarda l’accordo con la Grecia, la Viceministro Manjani ha comunicato che l’accordo è pronto e che si sono svolti due incontri tecnici, dai quali è emersa la compatibilità tra il sistema previdenziale del Paese delle Aquile e quello ellenico, “e ci aspettiamo la volontà politica dello Stato greco di proseguire ufficialmente con i negoziati tecnici”.


