Perché a fare danni, basta e avanza Cairo

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Sembra quasi che Mortimer Baroni si presenti in panchina con quella sua faccia da due novembre solo per ricordarci che il calcio può essere anche un mestiere triste, soprattutto quando lo si interpreta come lui: con la personalità di un toporagno morto, dimenticato da giorni sul ciglio di una strada.
Baroni non è un allenatore, lo dico tempo. È riuscito da solo a deprimere un ambiente che era già più indietro delle balle di un cane, ed ha fatto tutto in autonomia. Con Urbano Cancro al timone nulla è facile, si vive nel sottosopra di Stranger Things da vent’anni, ma Baroni ci ha messo il carico da undici.
Ed allora eccoci qui, di nuovo, a guardare una accozzaglia di invertebrati che riesce nell’impresa grottesca di farsi rimontare tre gol da un avversario che non aveva neppure un attaccante vero in campo.
Tre gol, niente di nuovo per la peggior difesa della serie A, ma due di questi li segna pure Pulisic, che fino a mezz’ora prima aveva 39 di febbre: febbricitante, sudato, mezzo moribondo… eppure abbastanza vivo da infilare due volte una squadra che sotto Baroni sembra sempre giocare con le lenzuola addosso, come se il mondo intero fosse un letto sfatto da cui non vuole alzarsi.
Ma la parte migliore, o peggiore, dipende da quanto piaccia il sadomaso, arriva col terzo gol subito in dieci, perché Mortimer non è in grado di gestire nemmeno l’abc del calcio: una sostituzione.
Una cosa che anche i bambini del campetto fanno senza incasinarsi la vita. E invece no: Baroni riesce a consegnare un altro regalo, l’ennesimo, agli avversari, come se non fossero già ampiamente più forti e non avessero certo bisogno di cortesie.
Ed allora, Mortimer caro, con quella tua aria da veglia funebre ed il tuo calcio da sbadiglio eterno, diciamolo chiaro: se la tua testa virtuale da allenatore della Cairese è ormai sul banco come quella di Giovanni il Battista, non è per un capriccio, ma perché non si può continuare a guardare una banda di ciucchi (e ciucci) che affonda ogni volta che tu provi a farla galleggiare.
Tu che guadagni in un anno più di quanto una persona normale vedrà in tutta la sua vita, almeno potresti offrirci lo spettacolo di qualcuno che sa fare il proprio lavoro dalle basi.
Altrimenti, fai un passo di lato.
Lascia stare, lascia andare.

Ernesto Bronzelli