Carrefour in Italia aveva grossi problemi da tempo, e anche nel resto del mondo i suoi affari non vanno benissimo: per questo la notizia della cessione dei suoi supermercati italiani, che saranno venduti al gruppo italiano NewPrinces, non è stata inaspettata. La crisi dei punti vendita è dovuta perlopiù all’insuccesso di una strategia industriale basata sul franchising, alla forte concorrenza e a un aumento dei costi legato a un’inchiesta della procura di Milano sul lavoro nella logistica. In tutto questo ci si è messa anche l’inflazione, e il fatto che i negozi di Carrefour non si sono mai distinti per le offerte a compensazione del rincaro dei prezzi, come hanno invece fatto altre catene di supermercati.
Nel più ampio contesto internazionale Carrefour è in una situazione complicata dal 2021. All’inizio di quell’anno il gruppo francese aveva ricevuto una proposta di acquisto da Alimentation Couche-Tard, una multinazionale canadese che gestisce catene di minimarket. Il governo francese tuttavia bloccò l’acquisizione, sostenendo che avrebbe messo a rischio la sicurezza alimentare del paese. Nello stesso anno Carrefour provò a comprare Auchan, un’altra catena di supermercati francese, più piccola, ma anche questa acquisizione non si concluse. Da allora il valore delle azioni di Carrefour, quotate alla borsa di Parigi, è stato stabile per molto tempo per poi diminuire progressivamente nell’ultimo anno e mezzo.


