“Non abbiamo ancora nulla da aggiungere. Ci sono molte dichiarazioni e rapporti su questo argomento che il giorno dopo vengono smentiti, cambiati, riconosciuti come bufale o altro. Non c’è ancora nulla di sostanziale su questo argomento; dobbiamo solo essere pazienti”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, interpellato sulle voci per cui l’inviato di Trump per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, starebbe cercando di organizzare una tregua prima ancora dei colloqui su un accordo di pace. Trump e Putin hanno entrambi dichiarato di voler incontrarsi di persona. L’ordine del giorno, se tale incontro avrà luogo, dovrebbe essere incentrato sull’obiettivo dichiarato da Trump di porre rapidamente fine al conflitto che dura da tre anni.
“La Russia è aperta ai negoziati. In ogni caso, una soluzione dovrebbe essere il risultato dei negoziati”, ha detto Peskov. In precedenza, la Cnn aveva citato Peskov per dire che non c’erano stati contatti iniziali tra i due leader sulla necessità di un incontro o su dove e come avrebbe potuto aver luogo. Peskov ha risposto anche sul rifiuto della Francia di concedere il visto a due giornalisti del quotidiano russo Izvestia per le commemorazioni dell’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.
“Possiamo considerarla una discriminazione?”, ha chiesto un cronista; “possiamo e dobbiamo” ha risposto il portavoce. Come ritorsione, ieri la Russia ha reso noto di aver rifiutato di estendere l’accreditamento del corrispondente di Le Monde a Mosca, Benjamin Quénelle
