PIANO CONTENIMENTO FAUNA IN GAZZETTA

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OIPA: «PICHETTO FRATIN COME ZELIG: PALADINO DELLA BIODIVERSITÀ A PAROLE, AUTORE CON LOLLOBRIGIDA DEL DECRETO CHE FARÀ DELL’ITALIA UN FAR WEST»


Sarà consentito sparare a qualsiasi specie selvatica ritenuta invasiva e dannosa, ibridi compresi (anche di cane), e ovunque, così determinando anche un problema di sicurezza pubblica

Il Piano nazionale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, varato 13 giugno con il decreto del Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero dell’Agricoltura, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 152 del 1°luglio, intende trasformare l’Italia in un Far West dove sarà consentito sparare a qualsiasi specie selvatica ritenuta invasiva e dannosa, ibridi compresi (anche di cane), e ovunque, così determinando anche un problema di sicurezza pubblica. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

«Spiace constatare che il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, come Zelig, un giorno dichiari di quanto le biodiversità sia un bene prezioso da tutelare e valorizzare, e poi firmi un tal decreto-scempio», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Delle due l’una: o si difende la biodiversità e la si rispetta, o si scrive e si sottoscrive un provvedimento sanguinario e come questo».

Tanto per evidenziarne qualche passo, il Piano riporta un elenco degli “strumenti tecnicamente più efficaci per la rimozione selettiva degli animali”: a parte reti, gabbie, trappole, fucili, ecco che è previsto l’uso di richiami vivi della specie oggetto di controllo; falchi da falconeria, richiami acustici, elettronici e meccanici; stampi e richiami impagliati; esche   alimentari/olfattive attrattive (foraggiamento); “ottiche di mira anche a imaging termico, a infrarossi o intensificatori di luce, con telemetro laser e termocamere” che consentiranno di cacciare con facilità nottetempo.

Non basta. Tra altri strumenti di morte consentiti vi è persino l'”arco tradizionale (longbow, flatbow, ricurvo) di potenza non inferiore a 50 libbre a 28 pollici di allungo e arco compound di potenza non inferiore a 45 libbre a 28 pollici di allungo e frecce con punta munita di lame”.

Potranno essere incaricati dell’attuazione, oltre ai cacciatori, persino veterinari pubblici, proprietari e conduttori dei fondi e società private, ditte specializzate o operatori professionali, cooperative e singoli professionisti, previa frequenza di appositi corsi.

«Un atto di guerra alla fauna selvatica che, ricordiamolo, è un bene demaniale, ovvero di tutti, anche di coloro che amano e rispettano gli animali e tutta la biodiversità tutelata anche dall’articolo 9 della Costituzione», osserva l’Oipa.