PIENO SOSTEGNO A NICOLA GRATTERI, MA IN POLITICA CONTANO I FATTI

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Restiamo vicini al procuratore Nicola Gratteri, ma per affermare la legalità in Calabria non bastano le parole e gli annunci a costo zero.

Ora la legalità va di moda, in politica. Ma nel merito contano i fatti. Soltanto il Movimento 5 Stelle ha denunciato alle Procure calabresi atti e prassi irregolari dell’amministrazione pubblica, riguardo alla gestione della sanità, del ciclo dei rifiuti, degli uffici regionali e degli enti locali.

Negli ultimi 6 anni i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle hanno presentato all’autorità giudiziaria circa 1000 esposti dettagliati su abusi, ingiustizie, sprechi di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi illegittimi e affidamenti diretti. Non solo, con le loro diffide a dirigenti pubblici, gli stessi parlamentari hanno fatto revocare numerosi atti illegittimi: dalle nomine di primari non autorizzate dai commissari del governo a convenzioni illecite per l’esercizio di attività sanitarie.

Per tali fatti noi possiamo parlare di legalità con limpida coerenza, avendo operato in concreto nell’interesse dei calabresi. Quando le parole non sono accompagnate dai fatti, si prende in giro l’elettorato e l’intera comunità. Mi stupisce l’innamoramento per Salvini da parte di amministratori pubblici che avevano denunciato, per esempio, le forzature sull’ospedale della Piana di Gioia Tauro, avvenute in deroga alle norme ordinarie a causa dell’emergenza sanitaria ordinata nel 2007.

Il 26 gennaio noi calabresi saremo chiamati a un voto sulla coerenza. La legalità nell’amministrazione regionale è, come Gratteri ha ribadito più volte e come confermano le inchieste di tutte le Procure, il primo problema di cui in Calabria si deve occupare la politica.

Centrodestra e centrosinistra non hanno curriculum a riguardo, poiché hanno sempre taciuto rispetto alle nostre denunce e hanno addirittura negato i fatti che abbiamo rappresentato, infine accertati dalla magistratura.