Pier Silvio Berlusconi: “Ius scholae non è una priorità”. Il commento di Salvini: “Partita chiusa”

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Condivido in linea di massima il principio, onestamente ho dubbi sulla priorità. Non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani. Tempi e modi mi vedono un po’ scettico”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Mfe Pier Silvio Berlusconi, durante la presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset, parlando dello Ius Scholae lanciato da Forza Italia. “Mi spiace per Tajani ma sono più contro che a favore, perché non è il momento – ha aggiunto a margine -. Però è falso che Tajani ha portato avanti lo Ius Scholae seguendo indicazioni ideali mie o di Marina”.

Comunque “la proposta di legge non è mal formulata, anche se può essere migliorata, difende diritti e i diritti vanno difesi sempre”. A chi gli ha chiesto quali priorità avrebbe se fosse lui stesso in politica, ha risposto: “Welfare, salari, sanità, scuola, maggiore sicurezza, e poi incentivi allo sviluppo”.

Matteo Salvini dopo le parole di Pier Silvio Berlusconi ha detto che “noi non condividiamo il principio di accorciare i tempi per concedere le cittadinanze, e sicuramente non è una priorità per gli italiani. Partita chiusa, tema archiviato, se ne occuperà semmai la sinistra fra trent’anni se vincerà”.

Pier Silvio Berlusconi ha poi parlato del calcio, spiegando che quello “vero come ascolti è inarrivabile e ha mille valori, ma non è che costa troppo è che proprio non ci possiamo arrivare. È come desiderare qualcosa che non possiamo permetterci. Le piattaforme pay vivono solo di calcio, ma le cifre a cui si è arrivati sono folli“.

“Se le leghe dovessero decidere di andare con delle partite in chiaro a prezzi accessibili, noi saremmo felicissimi”, ha aggiunto. Sul successo del Mondiale per club, di cui Mediaset ha acquisito da Dazn i diritti in chiaro, Berlusconi ha detto: “Mi auguro si ripeta, chissà chi aveva avuto per primo l’idea tanti anni fa con il Mundialito…” con riferimento al padre Silvio Berlusconi ideatore di un torneo internazionale all’inizio degli anni ’80.

“Il Mondiale in Usa? Noi siamo contenti di quello che abbiamo, ne vorremmo di più e tutto quello che può arrivare in una logica editoriale ma anche commerciale lo valuteremo di sicuro. Quindi anche grandi competizioni come Europei o Mondiali le valutiamo, ma la vedo dura”, ha concluso.

“Mio figlio Lorenzo è bravissimo, siamo a livelli alti. Di promessa vera. Me lo ha detto anche uno come Clemente Russo”. Così l’ad di Mediaset a proposito del figlio 14 enne ritenuto tra i talenti emergenti del nostro pugilato. Fino ad oggi Berlusconi Jr. ha collezionato sei vittorie consecutive nel contatto leggero, categoria pesi leggeri. Alla domanda se gli piacerebbe vederlo un giorno alle Olimpiadi, Pier Silvio ha ammesso: “Sarebbe un sogno, una grande emozione. Penso che a settembre voglia mollare le organizzazioni interregionali, quelle private, per passare alla Fpi (la Federazione pugilato, ndr)” proprio in ottica Olimpiadi. “Salire sul ring per fare un match di boxe per me è una grandissima lezione di vita. Sei solo tu e il tuo avversario”, ha concluso Berlusconi ricordando che anche lui ha praticato la boxe fino ai 18 anni “ma non al livello di mio figlio”.