E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’andamento del Pil nei conti economici trimestrali dell’Istat relativi al 2021 che evidenziano un aumenta del 6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma nelle campagne diminuiscono anche gli occupati (-0,1%) a fronte di aumento generale dello 0,6%.
A pesare sull’andamento del Prodotto interno loro nelle campagne è stato il balzo dei costi energetici che – sottolinea la Coldiretti – si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, proseguendo peraltro la sua corsa anche nel 2022, aggravata dalla siccità.
Gli agricoltori per le operazioni colturali – spiega la Coldiretti – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione.
Il risultato è che più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea.
Serve – conclude la Coldiretti – responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle e continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione con l’avanzare dei contagi che mette a rischio gli scambi commerciali



