Pillon a Fedez: “Sì al confronto, no al comizio”

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Il senatore leghista replica alle accuse del rapper

Simone Pillon replica alle parole di Fedez, oggi in testa alle tendenze Twitter dopo il discorso al concerto del primo maggio. “Ieri sera, dopo una giornata passata a fare il papà a tempo pieno, sono crollato dal sonno e ho dormito come un angioletto. Stamattina ho aperto il telefono e l’ho trovato intasato di messaggi perché Federico in arte Fedez ieri sera ha nuovamente attaccato me, i colleghi e la Lega usando il palco del 1° maggio e i soldi del canone Rai che tutti paghiamo per fare un comizio politico a senso unico, senza contraddittorio. Quando vorrà un confronto anziché continuare coi soliloqui di parte e di partito, sa come trovarmi”, ha scritto il senatore leghista in un post su Facebook.

“Mi spiace solo che, pur essendo anche lui padre – si legge ancora – non abbia ancora capito che la nostra battaglia non è per togliere dignità a nessuno ma per garantire a tutti i figli di poter saltare sul lettone in mezzo a mamma e papà, senza esser comprati, o senza esser cresciuti orfani di madre per decisione altrui, e che vogliamo fermare il #ddlZan per assicurare ai bambini la libertà di leggere le favole di Cenerentola e Biancaneve senza esser considerati omofobi, per evitare che le ragazze si trovino a competere nelle gare sportive con maschi sedicenti femmine e per fermare chi vuole iniettare Triptorelina o ormoni maschili nel corpo delle bambine.

Quindi Pillon conclude: “Pazienza. Magari un giorno lo capirà. Pregherò volentieri anche per lui, e buona domenica a tutti. Non lasciamoci avvilire dagli attacchi e continuiamo a lavorare per il bene dei più piccoli!”.