Per questo è importante che già dal prossimo settembre in Puglia si possa finalmente votare con la doppia preferenza di genere.
Domani il Consiglio Regionale pugliese dovrà esprimersi su questo, praticamente alla fine della legislatura e quasi fuori tempo massimo. Oggi, incontrando la stampa nel corso delle visite istituzionali previste in provincia di Bari, ho voluto fare un appello: domani il Presidente Emiliano e il Consiglio regionale dicano finalmente di sì con voto palese, senza nascondersi dietro un segreto che equivarrebbe a voler prendere in giro per l’ennesima volta le donne, e decidano di accogliere la diffida arrivata dal Governo nazionale. Ero stata io stessa a sollecitare al Presidente Conte un atto deciso. Perché una più marcata presenza delle donne nei processi decisionali e di governo non è solo una questione di pari opportunità politica ma una straordinaria opportunità per la nostra regione e il governo regionale, per una Puglia più democratica e più aderente alle esigenze di tutte le cittadine ed i cittadini. Più aderente, sì. Perché delle regioni che andranno al voto è l’unica a non aver modificato la proprio legge elettorale nel rispetto della Costituzione e di una norma nazionale.
In questi 5 anni il Presidente Emiliano e i Consiglieri non hanno avvertito, colpevolmente, il bisogno di farlo e io lo considero un fatto gravissimo, un tradimento delle donne e dell’elettorato. Domani è davvero l’ultima possibilità di arrivare ad una decisione che doveva esser presa prima ed in autonomia e che, ripeto, mi auguro venga presa a viso aperto, senza voti segreti. Le donne in politica sono necessarie, una straordinaria leva di innovazione e qualità. Domani sapranno se a pensarla così è anche chi in 5 anni se ne è dimenticato.


