Poche settimane fa abbiamo registrato il record negativo di gol segnati (solo 11) in una singola giornata di Serie A

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Nell’ultima giornata ci ha salvato la domenica, perché prima di Parma – Milan in Serie A, su 4 partite, avevamo visto solo un gol segnato.
È un campionato livellato verso il basso. Il tasso qualitativo delle squadre è inferiore alla media. Gli attaccanti segnano di rado. C’è poco spettacolo e di conseguenza poche emozioni. Il tempo effettivo di gioco è di poco superiore al 50%.
Significa pagare per andare allo stadio o per gli abbonamenti in tv ed è come se vedessimo un solo tempo su due. Una partita per intero ogni due.
Un altro dato sconcertante è il tempo medio di interruzione durante la partita, cioè il tempo che passa dall’interruzione alla ripresa: ben 40 secondi.
Tra rimesse laterali, calci d’angolo, punizioni, lamentele ecc ecc… praticamente non si gioca mai.
Soprattutto nei secondi tempi: tante, troppe interruzioni.
Si fischiano troppi falli e si fanno tante sceneggiate per perdere tempo, soprattutto quando la squadra deve difendere il vantaggio.
Poi ci meravigliamo quando andiamo a giocare in Europa e soffriamo i ritmi alti.
Andiamo in difficoltà contro qualsiasi avversario sol perché corre per 90 minuti.
La Serie A, oggi, è un prodotto scadente che suscita poco interesse, soprattutto tra i giovani.
Andrebbe riformata seriamente, così come la Serie B e la Lega Pro.
È bene che si dica.