Poltronificio Meloni

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La prima nomina del “governo del merito” è stata quella di Claudio Anastasio alla presidenza della società informatica di Stato 3-I. Amico della nipote del Duce, Rachele Mussolini che lo presenta alle sorelle Meloni per l’incarico di prestigio. Si dimetterà qualche settimana dopo, travolto dalle polemiche per aver citato in mail aziendali il discorso pronunciato da Benito Mussolini dopo l’assassinio di Matteotti. Le ultime scelte “meritevoli” sono state invece quelle dei tre consiglieri comunali di FdI nella commissione di valutazione di impatto ambientale dalla quale passano tutte le grandi opere in progettazione nel Paese.

Tra la prima nomina e le ultime, due anni di retorica sulla «fine dell’amichettismo», frase ripetuta fino a qualche giorno fa da Arianna Meloni. E una novantina tra ex deputati e dirigenti di partito di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia piazzati nei cda di enti, società di Stato e nei ministeri come esperti: seguendo sempre lo slogan caro alla premier sul «merito finalmente al governo».

Nel borsino degli incarichi affidati a politici in testa c’è la Lega con quaranta e più nominati, seguita da FdI con quasi trenta promossi e Forza Italia con una ventina di azzurri piazzati nel folto e ricco sottobosco di Stato.

Il partito della Meloni con i suoi dirigenti ha occupato le poltrone di maggior peso. In casa FdI basta essere anche solo amministratori locali per ambire a ruoli di tutto rispetto. Così nella commissione Via del ministero dell’Ambiente sono andati tre consiglieri comunali di Perugia, Pisa e Albano Laziale: Margherita ScocciaRaffaele Latrofa e Roberto Cuccioleta. Qualche settimana prima, invece, il governo aveva nominato Giovanni Quarzo nel cda del Gestore servizi energetici (Gse). Quarzo è il presidente del gruppo consiliare di FdI a Roma e, nelle grandi aziende di Stato, non è il solo consigliere comunale piazzato da FdI.

I meloniani però si sono concentrati soprattutto sulle grandi spa di Stato. Francesco Macrì, consigliere comunale uscente di Arezzo, è stato indicato nel cda di LeonardoAlessandro Zehentner, candidato per i meloniani al Senato ma non eletto, è stato ricompensato con una posto di peso nel cda di Enel. Mentre Paolo Perrone, ex sindaco di Lecce, è stato scelto per la guida dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato.