Si tratta di un tunnel lungo 600 metri, scavato direttamente nella scogliera a strapiombo sul mare, con una vista spettacolare sul celebre faraglione Pan di Zucchero.
Proprio sotto, le navi attraccavano alla base della struttura per caricare i minerali destinati alle fonderie del Nord Europa, riducendo drasticamente tempi e costi di trasporto.
Il sistema si compone di due gallerie sovrapposte, separate verticalmente da nove silos. La galleria superiore serviva per riempire i silos, mentre quella inferiore, dotata di un nastro trasportatore, permetteva di trasferire direttamente piombo e zinco sulle navi tramite un braccio mobile.
Porto Flavia prende il nome da Flavia, la figlia del progettista e direttore dei lavori, Cesare Vercelli, e rappresenta ancora oggi un simbolo dell’ingegno industriale e della lunga tradizione mineraria sarda.

