“Abbiamo convenuto – si legge – che l’unica strada percorribile, per non perdere il patrimonio di competenze ed esperienze dei circa 50 lavoratori precari i cui contratti di collaborazione o di lavoro somministrato verranno a scadenza il prossimo 30 giugno, è intervenire tempestivamente sulla norma che inibisce alla sola Agenzia del farmaco di prorogare detti contratti. Una norma insensata e discriminatoria, se solo si considera che non solo introduce una ingiusta discriminazione rispetto ad altre amministrazioni dello Stato, ma non tiene neanche conto del fatto che l’Agenzia ha un organico ancora ampiamente sottodimensionato rispetto alle omologhe autorità europee e ha visto negli anni un sensibile incremento delle proprie competenze e responsabilità.


