Prescrizione: Conte, senza riforma processo, la pagano i cittadini

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Senza una contestuale riforma del processo, la norma che sospende la prescrizione dopo il primo grado trasferirà per intero sul cittadino il costo delle disfunzioni del sistema. Del resto la riforma della prescrizione ci viene dal passato, da una maggioranza che adottò il provvedimento rinviandone l’entrata in vigore con la prospettiva di una riforma complessiva, che non è arrivata.

Lo afferma il deputato di LeU Federico Conte, componente della Commissione Giustizia di Montecitorio.

Non si può lasciare entrare in vigore la legge solo perché gli effetti della sua applicazione si determineranno nel medio periodo, e non nell’immediato, continua Conte. Si tratta, infatti, di una norma di sistema che va stabilizzata in coerenza con i principi costituzionali, e non affidata alle diverse sensibilità delle maggioranze politiche che si succedono. Va trovata una soluzione che tenga in equilibrio l’esigenza della certezza della pena, che matura dopo la sentenza definitiva, e il diritto ad un ‘giusto processo’ dei cittadini, su cui non possiamo scaricare le inefficienze di un sistema malandato, conclude Conte.