PRESIDENTE SPIROPALI: IL FEMMINICIDIO SIA PERSEGUITO COME REATO SPECIALE A SÉ STANTE

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La Speaker del Parlamento nazionale albanese, in occasione della conferenza indetta dal Difensore civico statale Erinda Ballanca, ha sottolineato la necessità e urgenza di provvedere allo sviluppo di norme più incisive espressamente focalizzate a prevenire e reprimere la piaga dei delitti contro le Donne

Relatori: da sinistra, l’Ambasciatore Ue Silvio Gonzato, la Presidente Spiropali, il Difensore civico Erinda Ballanca e il Ministro Albana Kociu 

La Presidente della massima Assemblea legislativa, onorevole Elisa Spiropali, ha partecipato alla Conferenza annuale del Difensore civico 2024 sul tema “Femminicidio: problema sociale oltre le statistiche”. Sono altresì intervenuti il Difensore civico on. Erinda Ballanca, l’Ambasciatore dell’Unione Europea on. Silvio Gonzato e il Ministro della Sanità e della Protezione sociale on. Albana Kociu.

On. Avv. Erinda Ballanca, Difensore civico della Repubblica d’Albania 

Nel proprio discorso di saluto a relatori e partecipanti, la Presidente Spiropali ha affermato che il fenomeno del femminicidio si sta trasformando in un problema estremamente serio per le nostre società e pertanto occorre un ampio fronte sociale, politico, istituzionale e comunitario: “Nell’Assemblea conduciamo continuamente indagini e produciamo statistiche per valutare la dinamica del processo di uguaglianza di genere nel Parlamento e nella società albanese. Il femminicidio è una delle più grandi negazioni della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo – ha sottolineato la Presidente Spiropali – Per affrontarlo, occorre un ampio fronte sociale, politico, istituzionale e comunitario. Non dobbiamo partire semplicemente dalle cifre e dai fatti, è semmai nostro dovere indagare i problemi e i difetti della società che stanno dietro a un tale fenomeno e spirale omicida”.

 

La Presidente del Parlamento ha quindi aggiunto che “l’Albania ha compiuto passi importanti nell’elaborazione e nel miglioramento del quadro giuridico per la protezione dei diritti delle donne contro la violenza, in conformità ai requisiti derivanti dalle convenzioni internazionali. Naturalmente, non esiste legge né volontà politica che annulli il male, se non la consapevolezza di tutta la società, sulla base di una rivoluzione ed evoluzione spontanea che in Albania stanno avvenendo sotto i nostri occhi e che noi come decisori pubblici dobbiamo incoraggiare”.

Il buon esempio, secondo la Speaker, deve partire dalle Istituzioni: “Nell’Assemblea dell’Albania, abbiamo fissato l’obiettivo di aumentare la partecipazione delle donne almeno del 40%. In questa legislatura abbiamo 50 deputate elette, che rappresentano circa il 36% del numero dei deputati dell’Assemblea, mentre 5 delle 8 Commissioni permanenti dell’Assemblea sono guidate da donne. deputati, e vi sono più donne che uomini nel Consiglio dei ministri. Andamenti evolutivi simili stanno avvenendo nelle amministrazioni locali. Naturalmente, la partecipazione alla vita pubblica non è il tutto assoluto, ma è un passo nella giusta direzione, e in tal senso, in collaborazione con Osce, inseriremo l’uguaglianza di genere fra i criteri per la valutazione d’impatto dell’attività legislativa”.

 

Tuttavia, ha aggiunto Spiropali, “il percorso riformatore deve estendersi al mercato del lavoro, nel quale le Donne non hanno lo stesso grado di partecipazione che si riscontra nella vita politica, dove opera anche la forza giuridica delle quote di genere. Inoltre, negli ambienti sociali, nelle famiglie e nelle comunità, le donne e le ragazze incontrano ogni giorno diverse forme di disuguaglianza e di esclusione, che non sono prive di influenza sulla violenza aperta e sui crimini contro di loro. La violenza contro le donne e le ragazze in tutte le sue forme resta, pertanto, una ferita assolutamente dolorosa per la società, la famiglia, le comunità”.

La risposta legislativa deve così essere all’altezza della sfida: “Il femminicidio è il risultato diretto di una cultura che considera normale la violenza contro le donne. Spesso la estremizzazione della tradizione può risultare un potere opprimente, che dalla violenza verbale può portare a quella fisica, a una pallottola o un coltello. Una donna in meno – ha evidenziato l’onorevole Spiropali con voce commossa – è anzitutto una madre scomparsa, una sorella che non risponde più al telefono, un libro non più letto letto, una canzone non più ascoltata, una ninna nanna non più cantata, bambini privati del proprio destino umano. È un mondo in meno, perché anche una sola donna è un mondo intero”.

Si apre pertanto un momento di riflessione per l’Assemblea legislativa dell’Albania: “È necessario aumentare il controllo sull’applicabilità della legislazione per punire i trasgressori e per migliorare la normativa esistente, ove necessario. Penso che la proposta del Difensore civico indirizzata al Ministero della Giustizia nell’aprile di quest’anno, sulla riforma del Codice penale per inserire il femminicidio come reato penale a sé stante, debba essere valutata – ha concluso Spiropali – Per cambiare mentalità e promuovere l’uguaglianza di genere, dobbiamo tutti investire di più in politiche, programmi e azioni preventive, a partire dai programmi scolastici, dall’educazione sentimentale e affettiva e dalla vita comunitaria. Continuiamo a sostenere le vittime attraverso programmi specializzati per fornire loro rifugio, consulenza psicologica e legale, perché solo così infrangeremo il muro dell’omertà e favoriremo interventi di integrazione e di reintegrazione”.