Presidenzialismo: cos’è e come differisce dalla Repubblica parlamentare

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L’Italia è una Repubblica parlamentare che prevede dunque la centralità del Parlamento. Questa forma di governo è probabilmente la più diffusa nel mondo occidentale: sono repubbliche parlamentari, ad esempio, la Germania, la Grecia, la Finlandia, l’Irlanda e molte altre nazioni.

Ma da anni, nel nostro Paese, si dibatte se cambiare questo assetto per giungere ad un presidenzialismo o semi presidenzialismo alla francese (una proposta in tal senso è stata presentata da Fratelli d’Italia alla Camera a maggio scorso).

In Parlamento sono diverse le proposte di legge depositate nel corso della legislatura da tutti gli schieramenti in campo, dal Partito democratico, alla Lega al Movimento 5 stelle.

Dall’elezione diretta del Capo dello Stato al divieto del secondo mandato, all’introduzione del Cancellierato, all’abrogazione dei senatori a vita fino al vincolo di mandato. I più prolifici sono stati i senatori, che negli ultimi due anni hanno prodotto una lunga serie di testi di riforma costituzionale.

Tra gli ultimi presentati quello a firma Pd (Zanda, Parrini e Bressa) per introdurre nella Carta il divieto del secondo mandato per il presidente della Repubblica. Il ddl mira a modificare gli articoli 85 e 88 della Costituzione in materia di non rieleggibilità del Presidente della Repubblica e di esercizio del potere di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato.

Verrebbe così eliminato il semestre bianco, il periodo di sei mesi antecedenti la scadenza del settennato in cui il capo dello Stato non può sciogliere le Camere.