La riforma Cartabia è un pozzo senza fondo di buone notizie. Per “rafforzare la presunzione di innocenza”
E’ “fatto divieto” a giudici e forze dell’ordine “indicare come colpevole l’indagato o l’imputato” fino a condanna definitiva e di chiamare le indagini con “nomi mediatici e roboanti”. Quando il poliziotto fermerà il rapinatore in fuga dalla banca col sacco in spalla pieno di banconote, dovrà fare il vago col gip e questi, nei gravi indizi di colpevolezza previsti dal Codice per la custodia cautelare, precisare: “Va arrestato perché innocente”. E poi mai più “Mafia Capitale” (per non offendere Romolo) o “Mani Pulite” (per non urtare chi le ha sporche).
Espressioni colpevoliste tipo “strage di Bologna” vanno riformulate in “Incidente ferroviario in Piazza Medaglie d’Oro”. Mostro di Firenze? “Indagine Sesso Sicuro”. Stragi di Capaci e via D’Amelio? “Incidenti d’auto per l’intenso traffico”. Omicidio Cucchi? “Rieducazione manuale”. Pestaggio alla Diaz? “Scuola di vita”. Morti in fabbrica? “Esuberi”. Tumori all’Ilva? “Fumo passivo”. Narcotraffico? “Operazione Borotalco/Biancaneve”.
Preti pedofili? “Educazione sessuale precoce”. Stupratori seriali? “Indagine Banca del Seme”. Clinica degli orrori? “Allegro chirurgo”. Uxoricidio? “Divorzio breve”. Attentato kamikaze? “Fuochi d’artificio fai-da-te”. Rapine nelle ville? “Operazione Robin Hood”. Appalti truccati per tangenti? “Semplificazione del libero mercato”. Svaligiata gioielleria? “Decrescita felice”. Retata di mafia? “Operazione Octopussy”. Ladri d’auto? “Inchiesta Piste Ciclabili”. Sequestri di bambini? “Caso Mary Poppins”. Bancarotta per distrazione? “Operazione Abracadabra”. Negozi bruciati per estorcere il pizzo? “La Luna e i Falò”. Trattativa Stato-mafia fra il Ros e Ciancimino? “Caramba che sorpresa”.
Le stesse cautele, onde evitare pericolose derive colpevoliste, dovrà adottare ciascuna vittima (con licenza parlando) di delitto (si fa per dire). In caso di scippo, la vecchina dovrà evitare di proferire espressioni tipicamente giustizialiste come “al ladro!”, ma chiamare il 113 e moderare i toni. Formula consigliata: “Un presunto innocente mi ha inavvertitamente sfilato la borsetta, ma vi prego di sottrarvi a pulsioni di giustizia sommaria e raggiungerlo per invitarlo col dovuto tatto a una riconciliazione con la sottoscritta, poi infliggergli una pena alternativa, tipo un quarto d’ora di servizi sociali, o avviarlo direttamente all’improcedibilità, con le pene accessorie previste in casi come questo: una rubrica fissa su Libero o sul Giornale, una consulenza per Brunetta, un contratto di opinionista tv, un seggio in Parlamento. Quanto a me, provvederò quanto prima a scusarmi per il disturbo arrecatogli”.
Marco Travaglio



