Prezzi, Assoutenti: con inflazione alle stelle famiglie pronte a tagliare consumi di Natale per 230 euro a nucleo

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Studio dell’associazione rivela: 4,6 miliardi di acquisti a rischio solo tra regali, alimentari e viaggi. Con rincari dei prezzi e paura Covid sarà gelata sui consumi di Natale

L’inflazione alle stelle rischia di affossare i consumi di Natale, causando un crollo degli acquisti pari in media a –230 euro a famiglia e una contrazione di spesa per complessivi 4,6 miliardi di euro. Lo denuncia oggi Assoutenti, che ha realizzato uno studio per capire come l’andamento dei prezzi potrebbe influire sulle spese degli italiani legate alle prossime festività.
“Il giro d’affari complessivo legato al Natale, prima dell’emergenza Covid, raggiungeva in Italia quota 29 miliardi di euro, un tesoretto per il commercio e per l’economia messo ora in serio pericolo dall’emergenza inflazione – spiega il presidente Furio Truzzi – La crisi delle materie prime, unitamente alla corsa di benzina e gasolio e al caro-bollette, stanno avendo effetti pesanti sui listini al dettaglio certificati anche dall’Istat che registra una fiammata dell’inflazione al +3,8% a novembre. Un quadro che avrà senza dubbio ripercussioni sulle spese degli italiani per le festività di fine anno, e che potrebbe determinare un calo dei consumi per complessivi 4,6 miliardi di euro tra Natale e Capodanno”.

Ma a frenare la spesa degli italiani non sarà solo l’andamento dei prezzi – analizza Assoutenti – La risalita dei contagi in Italia, la nuova variante Omicron e la situazione di emergenza sanitaria che sta caratterizzando alcuni paesi europei, avrà effetti soprattutto nel comparto dei viaggi e del turismo, settore che tra Natale e Capodanno vale 13 miliardi di euro, spingendo molti cittadini a rinunciare alle partenze di fine anno. Una situazione che può essere affrontata solo con un’azione comune dell’Europa introducendo l’obbligo vaccinale universale anti-Covid: in tal senso Assoutenti chiede al Governo di uscire da ogni ipocrisia dove l’obbligo vaccinale è mascherato da Green pass e, proprio per questo, ha avviato una petizione online alla pagina https://www.change.org/p/mario-draghi-obbligo-vaccinale-covid19  che ha già ricevuto l’adesione di migliaia di cittadini.

Nel dettaglio lo studio di Assoutenti prende in considerazione la spesa di fine anno delle famiglie per alcune voci (alimentari, regali, pubblici esercizi e viaggi), analizzando le possibili ripercussioni sulla spesa delle famiglie per ogni singola voce.

ALIMENTARI
Per imbandire le tavole tra Natale e Capodanno le famiglie spendono in totale 5 miliardi di euro (2,7 mld cenone della vigilia e pranzo di Natale, 2,3 mld cenone di Capodanno e pranzo dell’1 gennaio). Una tradizione che quest’anno dovrà fare i conti con i pesanti rincari dei prezzi che si stanno registrando nel comparto, a causa soprattutto della crisi delle materie prime (farine, grano, oli, latticini, ecc.). Rincari che investiranno soprattutto i prodotti alimentari legati alle festività determinando una possibile riduzione dei consumi del -5% sul 2019 e una contrazione di spesa pari a -250 milioni di euro.

REGALI
Nel 2019 la spesa dei cittadini per i regali di Natale si è attestata attorno ai 169 euro procapite, generando un giro d’affari di circa 9 miliardi di euro.  In base alle elaborazioni di Assoutenti, la situazione attuale potrebbe causare una riduzione del budget destinato all’acquisto dei regali con una contrazione di spesa del -12% rispetto al 2019, e minori consumi per circa 1 miliardo di euro.

RISTORANTI
715 milioni di euro il giro d’affari di pranzi e cenoni di Natale e Capodanno al ristorante, considerato che 4,9 milioni sono gli italiani che decidono di trascorrere il pranzo del 25 dicembre al ristorante (con una spesa da 270 milioni di euro) e 5,6 milioni i cittadini che mangiano fuori a Capodanno (con una spesa pari a 445 milioni di euro). Una abitudine che quest’anno potrebbe subire seri contraccolpi, e portare ad una riduzione di spesa per il comparto della ristorazione pari a -107 milioni di euro.

VIAGGI
Il settore dei viaggi di fine anno vale complessivamente 13 miliardi di euro e coinvolge oltre 18 milioni di italiani che decidono di spostarsi tra Natale e Capodanno. Il rischio concreto è che le famiglie, per contenere il caro-vita e considerata la situazione di attuale incertezza sul fronte Covid, taglino in modo massiccio le spese legate a viaggi e vacanze di fine anno, con una contrazione del -25% sul 2019 e minori consumi per 3,25 miliardi di euro.